Annunziata Albonetti è una pittrice di grande successo, in Italia e all’estero, con uno stile ed una storia estremamente affascinanti.
Classe 1938, Annunziata Albonetti è originaria di Faenza, sebbene viva a Castel Gandolfo ( vicino Roma) dal 1985.
Iniziò a dipingere e giocare con i colori all’età di 17 anni e ancora non ha smesso.
Forte del supporto della sua famiglia e anche dell’amato marito Carlo, ha spesso viaggiato per l’Italia e per il mondo, tanto era richiesta la sua arte.
Varie sue opere sono attualmente conservate al Vaticano, tra l’arte sacra, mentre moltissime viaggiano da e per la Francia regolamermente, dove il suo stile è particolarmente apprezzato.
Oltre alla pittura ha per anni insegnato disegno e pittura nelle scuole e si è occupata anche del restauro della chiesetta della Madonna della Cona, sempre a Castel Gandolfo.
Il suo stile, i colori e l’Atelier
Le sue opere sono caratterizzate da linee e colori estremamente liberi e personali. La pittrice vuole dare vita a ciò che lei vorrebbe fosse reale, oppure rappresenta le cose come vorrebbe che fossero.
La presenza di colori quali blu, azzurro, viola, fucsia e lilla è forte. Per via di alcune linee morbide o rappresentazioni tra l’onirico e l’olistico, unite a questa palette, può ricordare l’estetica del pittore Marc Chagall.
Nel suo Atelier, visitabile a Castel Gandolfo, si possono ammirare anche i suoi trittici religiosi e altre sue interpretazioni di opere già esistenti, come le ninfee di Monet, l’urlo di Munch ed altri quadri di Gauguin o Degas.
Il suo repertorio è vasto e diversificato, come i soggetti da lei rappresentati. Si passa da paesaggi naturali e fondali marini a quadri di figure come Pierrot, o ancora giovani amazzoni che cavalcano, ritratti del marito o rivisitazioni contemporanee di Eva.
Il suo Atelier è un posto magico nel quale entrare. Ricoperto di colori, dipinti, quadri datati o altri appena terminati e tappezzato di foto di momenti importanti ( come l’incontro con Papa Giovanni Paolo II o cene con suo marito), intervallati da deliziose ceramiche faentine.
Entrandovi sembra quasi di poter sfiorare l’essenza ricca e sfaccettata di Annunziata Albonetti, sempre vibrante e mai uguale a sé stessa.
I premi e i riconoscimenti
Annunziata Albonetti è stata insignita di numerosissimi premi e riconoscimenti. Giusto per citarne alcuni: Le Prix International Le Moulin Rouge nel 1978, l’Internazionaler Preiss der Stadt Bern nello stesso anno, il Premio Campidoglio d’Oro, sempre nel 1978.
L’anno successivo, a Cracovia, le è stato riconosciuto il premio per la III Mostra d’Arte Sacra, mentre nel 1981 il Grand Trophée d’Europe.
Sul web è possibile consultare il suo sito ufficiale o contattarla via mail, ma l’opzione più intrigante, se si ha modo, è quella di recarsi sul posto di persona.
Avere l’opportunità e la fortuna non solo di poter godere delle sue opere, ma di poterle vedere dal vivo e conoscere l’artista è un dono raro, nonché una grandissima occasione per potersi arricchire di bellezza, non solamente estetica, ma anche umana.