Lo scorso 7 dicembre, Anna Falchi è stata ospite del programma radiofonico Un giorno da pecora, condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro e in onda su Rai Radio 1.
L’ex showgirl finlandese ha parlato di due possibili avvistamenti UFO avvenuti a Reggio Emilia, quando lei aveva solo dieci anni, durante il periodo natalizio. Lei e la sua famiglia sono, purtroppo, gli unici testimoni di questi fenomeni.
La prima volta li abbiamo visti volare, c’era della foschia, ma ricordo di aver visto dei veri e propri dischi volanti. L’anno dopo, il disco volante scese nel campo di fronte a casa nostra. Aveva quattro piedini. C’era una luce rossa intorno ed emetteva un suono molto forte, tipo quello di una sirena.
Queste le parole di Anna Falchi, che già aveva parlato in altre occasioni di questi suoi incontri ravvicinati del 2° tipo; anche nel 2007, ospite del programma di Daria Bignardi, Le invasioni barbariche. In quell’occasione aveva posto l’accento sulla reazione dei suoi familiari all’incontro con gli UFO. Loro, spaventati, si erano rinchiusi nello sgabuzzino, piangendo per la paura.
Nel corso degli anni, Anna si è, però, documentata sull’argomento, dopo averne discusso attentamente con la scienziata Margherita Hack. E ha scoperto, così, che in una foto di una base Nasa, erano presenti alcuni velivoli sperimentali, simili, nella forma, ai dischi volanti avvistati da lei e dalla sua famiglia. Rimane, quindi, in piedi la possibilità che la Falchi si sia confusa.
Eppure, lei non è l’unico personaggio pubblico a sostenere di aver vissuto un incontro ravvicinato. Robbie Williams, John Lennon, Kurt Russell, Olivia Newton-John, Sammy Hagar dei Van Halen e le showgirl italiane Alessia Marcuzzi e Paola Barale hanno riportato storie simili.
E se c’è chi, come Daria Bignardi, ride, chiedendo ad Anna Falchi se la sua famiglia fosse sotto effetto di droghe, c’è anche chi, come Anna, crede che esistano altre forme di vita su altri pianeti. E termina il suo discorso esclamando quello che, in fondo, vogliono sentirsi dire tutti:
Sono convinta che la vita esista su altri pianeti e che questi esseri siano più evoluti di noi. Al loro confronto, noi siamo uomini preistorici.
Perché, anche se l’uomo è spaventato dalla possibilità di una società avanzata, che potrebbe ridurre in cenere tutto ciò che ha costruito in questi millenni, vorrebbe, in fondo, altre forme di vita su altri pianeti che gli assicurino che non siamo soli.
Marialuisa Sorge