Anina, la ragazza che sfida i pregiudizi sui Rom

Fonte: twitter.com

Anina Ciuciu vuole essere l’artefice di un grande cambiamento: diventare la prima senatrice in Francia di origini Rom.

Infatti la 27enne, che sogna di diventare anche avvocato, desidera ricoprire questo ruolo così da rappresentare un esempio da seguire per i giovani appartenenti alla sua etnia. In questo modo potrà “ripristinare l’orgoglio per coloro che sono costretti a abbassare la testa”.




L’occasione, per concretizzare le sue aspirazioni politiche, è giunta grazie alle dimissioni dell’ambientalista Aline Archimbaud che ha pure espresso il suo sostegno alla giovane Anina. Ma le possibilità che sia eletta sono molto basse, perché i suoi avversari politici hanno partiti solidi e con numerose risorse economiche.

Nonostante ciò Anina non è affatto intimorita dall’eventuale confronto politico impari: durante la sua breve ma intensa vita ha dovuto infatti affrontare sfide e problemi ben più gravi, come il fatto di essere obbligata a mendicare per riuscire a comprare qualcosa sia per lei che per le sue sorelle più piccole.

Una condizione di povertà estrema, causata dalla caduta del comunismo, che è stata all’origine di numerosi problemi economici per la famiglia Ciuciu: per questo motivo, quando Anina aveva solo sette anni, decisero di trasferirsi in Occidente. Loro sono tra i primi ad aver messo a repentaglio la loro vita, “come i migranti di oggi” precisa Anina, per arrivare a Roma: infatti hanno dovuto superare diversi campi minati dell’ex Jugoslavia.

Purtroppo, però, sono stati costretti ad andare via anche dalla capitale italiana: dopo aver trascorso “sei mesi di vita inumana” nel campo nomadi Caslino 900, decisero di spingersi fino in Francia ovvero “il Paese dei diritti umani”.

Proprio qui hanno avuto un incontro provvidenziale con una figura che rivoluzionerà le sorti della famiglia Ciuciu: l’insegnante Jacqueline de la Fontaine, infatti, ha spinto Anina ad investire tempo e risorse per acquisire un livello di istruzione più che dignitoso.

Grazie a lei e ai suoi consigli, Anina ha imparato il francese,decidendo poi di intraprendere gli studi giuridici presso la Sorbona ,così da realizzare il sogno di diventare avvocato. Inoltre nel 2013 ha acquisito la cittadinanza francese grazie alla pubblicazione di un libro dal titolo abbastanza eloquente, “Sono una rom e ne sono fiera. Dalle baracche romane alla Sorbona”.

Anina,però, nonostante sia molto fiera della sua etnia, ha voluto chiarire che, se venisse eletta ,non diventerà “una zingara di riferimento”. Piuttosto vuole rappresentare un simbolo sia per la sua popolazione che per tutte le donne: “Sarebbe un fatto storico per una donna francese di origine Rom essere eletta. Soprattutto in un Senato prevalentemente di sesso maschile e dove l’età media è di 64 anni”.

Lei ha già chiari quali saranno, eventualmente, i campi in cui vorrà avviare una vera e propria rivoluzione: giustizia ed ecologia tra i primi. Ma soprattutto rendere accessibile l’istruzione a tutti i bambini di etnia Rom perché, come ricorda, “nel collegio d Seine-Saint-Denis l’80 per cento dei bambini Rom non vanno a scuola”.

Dorotea Di Grazia

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