Anežka Kašpárková: degna discepola di Nietzsche

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Oggi vi porto in un piccolo villaggio nel sud della Repubblica Ceca, da Anežka Kašpárková. Ed io avrò poco da dire: sarà l’eccezionale donna a parlare! E a raccontare la sua storia. Una di quelle storie che basta il titolo per suscitare interesse, curiosità e fascino. Una di quelle storie che è bene scrivere e che è bene leggere. Una di quelle storie che è bello sapere reali, vere, possibili.

Ed una storia così, non può non avere a che fare con la caparbietà e con la voglia di diventare quel che si è, e di diventarlo in qualunque momento. Perché, per essere se stessi, per essere se stesse, non è mai troppo tardi.

E Anezka, per gli amici Agnes, lo sa benissimo. Dopo un’infanzia, un’adolescenza, una giovinezza, trascorse a coltivare i campi, ad occuparsi della semina e del racconto e a provvedere alla sopravvivenza, propria e della sua famiglia, la donna oggi novantenne ha iniziato a fare, a vivere quello che da sempre mani e cuore le hanno chiesto: disegnare, dipingere, “decorare il mondo”, come dice lei stessa. E se si vuol fare una chiacchierata con Agnes, che non la si cerchi in casa televisione e panni umidi: la si trova davanti a pareti di case che le sue mani, i suoi colori, il suo talento rendono delle splendide opere!

Il suo colore preferito è il blu oltremare e tra i suoi disegni, il primo posto è occupato dai fiori. Mare e Terra, con i tocchi e le sfumature di Agnes, sono il tratto distintivo delle case del piccolo villaggio Louka, in cui la donna è vissuta sin da piccola e in cui ha potuto apprendere le tecniche artistiche dopo essere andata in pensione. Venuta a mancare la sua insegnante, Agnes ha intrapreso questo nuovo cammino che la porta sui tetti, nei giardini e davanti alle facciate di case, di abitazioni che diventano fiori e onde e bellezza!

Perché è vero che quel che si è, prima o poi, chiede di essere preso in considerazione. Perché è giusto che talento e tendenze, abbiano il loro posto, il loro tempo. Perché è il senso di Tutto, in fondo, riconoscersi e realizzarsi. Ricordando che non è mai troppo tardi. E ricordando che la Vita è bella se e quando la si può scegliere ogni giorno: se e quando ogni giorno, si può scegliere chi essere e cosa fare e dove stare.

La grande Agnes è uno splendido esempio di tutto questo. E mentre guardo le foto che la ritraggono all’opera, con sguardo attento e mano decisa, penso che Nietzsche sarebbe onorato, felice di conoscere l’intraprendente artista. Il suo forte, tagliente “Devi diventare quello che sei”, probabilmente, significava questo.

Ogni tempo è quello opportuno per fare quel che rende liberi, libere. E la Libertà è quella che vedo nel Corpo, nella concentrazione, nel talento di una donna di cui case e case, sempre potranno raccontare. Perché i guadagni e i premi passano: ma l’arte e le emozioni che suscita, quelle, posseggono il segreto dell’eternità.

Puntate all’eternità, quindi. Ognuno a suo modo, ma puntate all’eternità.

 

Deborah Biasco

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