Andrew Cunanan, l’assassino di Gianni Versace

Andrew Cunanan www.ultimavoce.it

Clara Campi

Di Clara Campi


Miami Beach, Florida, 1997.

Sono quasi le nove del mattino quando lo stilista Gianni Versace sta rientrando nella sua residenza, Casa Casuarina, dopo essere uscito per comprare caffè e riviste.

Mentre sta aprendo il portone, viene colpito da due proiettili sparati alle sue spalle.

Immediatamente, inizia una caccia all’uomo.

Il principale sospettato è lo spree killer Andrew Cunanan.

Andrew Phillip Cunanan nasce in California il 31 agosto 1969, quarto figlio di Mary Ann Schillaci, italo-americana, e Modesto Cunanan, detto “Pete”, filippino.

I genitori non avevano un buon rapporto, Modesto era spesso abusivo con Mary Ann sin dalla nascita della loro seconda figlia, Elena, che lui riteneva essere la prova dei tradimenti della moglie, in base all’aspetto decisamente caucasico della bambina, dei suoi occhi azzurri e dei suoi capelli biondi.

Mary Ann soffre di una gravissima depressione post-partum e quindi per i primi mesi di vita di Andrew sarà Modesto a prendersene cura, formando così con lui un legame più forte di quello che aveva con i figli maggiori.

Anche per Mary Ann Andrew è il figlio preferito, al punto di venire ribattezzato dai fratelli “Prince Andrew”.

Modesto, ex marinaio militare riciclatosi stock broker, insegna subito al figlio prediletto la filosofia del fake it ’till you make it, gli insegna cioè a comportarsi come un rampollo di famiglia importante.

Quando un test del QI svela che quello di Andrew è 147, classificandolo come “genio”, l’entusiasmo e le aspettative dei genitori per quel figlio perfetto non fanno che aumentare.

Andrew viene iscritto alla Bishop School, una scuola superiore privata molto prestigiosa, anche se la famiglia è a stento in grado di pagarne la retta.

A scuola, Andrew ama farsi notare e si dichiara gay apertamente, nonostante in famiglia fingesse di non esserlo. Viene votato most likely to be remembered, cioè colui che ricorderemo per sempre.

Una predizione accurata.

Modesto, nel frattempo, truffa diversi suoi clienti e, quando si rende conto di essere stato scoperto, vende tutto, incluse le auto e la casa dove viveva con la sua famiglia, e scappa alle Filippine, senza avvertire nessuno, neppure Andrew.

Trovatosi improvvisamente povero dopo un’infanzia e un’adolescenza passata a fingersi ricco, Andrew va a vivere da una sua amica, Elizabeth, e la segue anche quando lei si trasferisce a San Francisco con suo marito.

Andrew inizia a frequentare i locali del quartiere gay, dove era noto per essere uno che racconta storie, sostenendo, tra le altre cose, di aver avuto una frequentazione con Gianni Versace.

I suoi amici, abituati ai suoi racconti, non gli credono ma quando, nel 1990, Andrew incontra effettivamente Versace in un locale, devono ricredersi.

Lo stilista rivolge per primo la parola ad Andrew, chiedendogli se non si fossero già visti ad una festa sul lago di Como.

Andrew prende la palla al balzo e conferma tutto, intrattenendosi per una decina di minuti in una conversazione con Gianni, davanti agli amici allibiti.

In realtà, Versace era noto rompere il ghiaccio chiedendo agli sconosciuti se si fossero già visti in precedenza, ma questo i ragazzi non potevano saperlo.

Questo è stato, ufficialmente, l’unico incontro avvenuto tra Andrew e lo stilista, prima di quella fatidica mattinata del 1997, ma ci sono dei testimoni che affermano di averli visti insieme in macchina in un’altra occasione.

In quello stesso periodo, Andrew Da Silva, questo il nome che utilizzava, inizia a frequentare uomini molto più grandi, a volte come escort, altre volte cercando di farsi mantenere, cosa che gli riesce particolarmente bene con Norman Blanchford, che, oltre a fornirgli alloggio nella sua lussuosa villa, gli regala una macchina e gli dà una paghetta di 2500 dollari al mese.

Per quanto la relazione con Norman fosse conveniente, Andrew non sopporta che essa ostacoli la sua frequentazione con David Madson, un giovane e promettente architetto di Minneapolis, definito da Andrew the love of my life.

I due hanno un rapporto a distanza, finché David, che non sapeva di Norman, si stufa della poca presenza e affidabilità di Andrew e lo lascia.

Distrutto dal dolore (e dall’abuso di alcool e diverse droghe), Andrew inizia a pretendere più soldi da Norman, di essere inserito nel testamento e un’auto nuova, una Mercedes da oltre 125.000 dollari, ottenendo solo di farsi mollare anche da lui.

Quando un caro amico di Andrew, Jeff Trail, viene assunto da un’azienda di Minneapolis, Andrew la vede come un’opportunità di riconquistare David, potendo giustificare i suoi viaggi come visite a Jeff che però, dal canto suo, non ne può più delle stranezze e dei comportamenti sopra le righe del suo amico.

Il 27 aprile 1997, Andrew è a casa di David e telefona a Jeff chiedendo di raggiungerli per “chiarirsi”.

Jeff si accorge che la sua pistola è sparita e immagina sia stato Andrew a prenderla, quindi va all’appuntamento per farsela ridare.

Nessuno sa cosa sia successo esattamente in quell’appartamento, ma sta di fatto che due giorni dopo vi ritrovano il cadavere di Jeff e nessuna traccia di Andrew o David, che all’inizio è il sospettato principale dell’omicidio (trovandosi il cadavere a casa sua).

Il 3 maggio viene però ritrovato, sulle rive del lago, anche il corpo di David, già morto da alcuni giorni.

Il 4 maggio, viene ritrovato in casa sua, a Chicago, il cadavere di Lee Miglin, imprenditore immobiliare sposato con figli molto in vista in città.

La faccia è avvolta da nastro adesivo, le costole sono tutte rotte ed è stato accoltellato.

Vicino al corpo, sono state posizionate delle riviste pornografiche gay.

La Lexus verde di Miglin è sparita, ma viene ritrovata nei paraggi l’automobile di David: Andrew ha cambiato macchina.

L’FBI e la polizia riescono a tracciare i movimenti di Andrew grazie al telefono dell’auto, ma la stampa lo viene a sapere e diffonde la notizia: Cunanan lo sente alla radio e decide di cambiare veicolo.

Uccide quindi Bill Reese, il custode di un cimitero militare del New Jersey, e gli ruba il furgone, per poi avviarsi verso Miami, Florida, dove resterà per oltre due mesi prima di decidere a portare a termine il suo folle piano criminale, uccidendo uno degli uomini più famosi al mondo.

Cunanan verrà ritrovato il 23 luglio in una casa galleggiante.

La versione ufficiale sostiene si sia suicidato.

Un testimone sostiene che Andrew, quando ha saputo di avere l’HIV, abbia esclamato che avrebbe ucciso chi gliel’ha passato, e che i quattro omicidi (Reese escluso) fossero quindi una sorta di folle vendetta.

Tuttavia, durante l’autopsia di Andrew Cunanan non sono state trovate tracce di HIV, delegittimando sia la teoria, sia la veridicità della testimonianza che l’ha originata.

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