Andrea Stroppa: la prova di quanto l’Italia sia uno Stato fallito nelle politiche giovanili

Andrea Stroppa

Andrea Stroppa, immagine presa dal canale Youtube de La Repubblica

La visibilità di Andrea Stroppa è molto aumentata dallo scorso autunno ad oggi e il “referente di Elon Musk in Italia” ha suscitato curiosità nei media italiani, anche per i suoi rapporti con la premier Giorgia Meloni. Classe 1994, considerato un prodigio dell’informatica e implicato in una rete di amicizie da far invidia agli arrivisti di tutto il mondo, Andrea Stroppa è il chiaro esempio di come l’Italia abbia voltato le spalle all’innovazione e alle nuove generazioni, spingendole a scegliere il lato oscuro, materialista e strumentale della vita. Davvero è questo il progresso? La cosa certa è che nel Belpaese sono pochi i modi di emergere come giovane: fa l’influencer o trova il favore di tutti gli influenti che incontri sul tuo cammino.

Andrea Stroppa: luci e ombre dell’uomo di Elon Musk in Italia

Andrea Stroppa nasce a Roma nel 1994. Perito tecnico commerciale, ricercatore informatico e ex hacker, nemmeno ventenne collabora a diverse inchieste per il The Wall Street Journal; le sue ricerche sono state pubblicate sul New York Times, CNN International, Vanity FairForbes, Russia Today, PRweek, Times of India, sui principali portali cinesi di informazione come QQ e altre testate internazionali. La sua esperienza di ricercatore informatico fiorisce tra Italia, Regno Unito e Stati Uniti e la passione per il giornalismo lo dirige verso l’Huffington Post italiano. E qui comincia la poesia.

Come autore, l’ultimo articolo di Andrea Stroppa non riguarda l’innovazione e l’informatica: incredibilmente, la più recente pubblicazione di Stroppa è la recensione del concerto di Vasco Rossi a Modena Park nel 2017. Ad ascoltarlo oggi, è insolito pensare che un giorno non molto lontano Andrea sia riuscito a prendersi ben due giorni di riposo dalla produttività, ma a questo si arriverà più tardi.

Tornando al Blasco nazionale, che unisca gli italiani da decenni non è un segreto e probabilmente le emozioni che ha suscitato in Andrea, come in tutti noi, sono così potenti che persino l’uomo di Musk in Italia ha adorato l’esperienza collettiva del Modena Park.

Ottimo lo Stroppa poco più che ventenne quando elogia lo scomparso Umberto Eco e attacca i politici e gli intellettuali, che a loro volta attaccarono Eco quando dichiarò che con l’avvento dei social media l’umanità assiste allo “scemo del villaggio che prima parlava solo al bar dopo un bicchiere di vino“, che diventa “portatore di verità“. Dieci anni dopo, questo pensiero è assolutamente condivisibile, fa però riflettere che Andrea lavora proprio al cospetto del peggiore tra questi social network.

Sicuramente, Umberto Eco e il populismo viaggiano su due binari paralleli che non si incroceranno mai, quindi come è possibile che questo brillante giovane italiano, che scriveva di Vasco e di Eco, sia diventato schiavo della setta di Elon Musk? Perché quella di Musk è una setta, con il lungimirante e carismatico leader dagli ambiziosi obiettivi che “ascolta, ma prende da solo le decisioni”, come ha dichiarato l’informatico stesso.

Il rapporto con Elon Musk: “Guadagniamo 200mila euro all’anno e lavoriamo anche di notte, le altre persone solo 20mila e lavorano comunque di notte

A un certo punto della sua vita Andrea, deluso come tutti i giovani dall’Italia, che dell’innovazione proprio non ne vuole sapere e continua ad alimentare le disuguaglianze generazionali, riceve la telefonata che gli cambierà la vita: Elon Musk lo vuole nel suo team di geni outsider. Se tutto va male, Andrea guadagnerà 200.000 euro al mese. In linea temporale, il periodo è quello in cui Musk acquisisce Twitter e trasforma l’uccellino che ha rivoluzionato il modo di comunicare (persino il Pontefice si iscrive) in X, l’incognita che dovrebbe rappresentare il futuro della comunicazione, una nuova e rivoluzionaria piattaforma.



Oggi, X è il palcoscenico di Stroppa, è lì che dà il meglio di sé e l’aver contribuito a smantellare la rete pedopornografica che eludeva i vecchi sistemi è, giustamente, motivo di vanto per l’innovatore. In questa vittoria si cela qualsiasi alibi, quando i giornalisti domandano del legame tra X e l’estrema destra o vogliono sapere di più sui serratissimi ritmi di lavoro di Musk. Per chi se lo chiedesse, Elon Musk ha legami con l’estrema destra perchéla sinistra a un certo punto ha cominciato ad attaccare Musk, mentre la destra lo ha appoggiato, ma Musk in realtà è di sinistra, ambiente e innovazione sono materie di sinistra“.

Anche su X Andrea rilascia delle interviste sulle sue esperienze tenute da sé stesso, proprio nel senso che si intervista da solo, con un incipit simile:

L’interesse Nazionale: interrogatorio di terzo grado alla mia coscienza

Come va? Bene e mi prendo una pausa dal discorso pubblico. Però prima di andarmene ti racconto – in breve – dell’anno e più di vita donatomi. Sono grato a tutte le persone che ho conosciuto in questo Paese. Ho imparato molto.

A chi ti riferisci? Alle donne e uomini in divisa, ai medici, alle persone della protezione civile, agli ingegneri, agli studenti, ai piccoli e medi imprenditori del nostro paese e anche ai giornalisti, ovviamente.

Tralasciando che oggi Stroppa dà l’impressione di un nostalgico simpatizzante militare, con lo sguardo vuoto e la luce degli occhi risucchiata dal progresso, non è possibile condividere la convinzione assoluta che Elon Musk operi per il bene dell’umanità. Forse Andrea ci crede davvero, o l’Andrea che scriveva per l’Huffington Post e collaborava con Anonymous ci crede davvero, ma Musk è solo un potente miliardario che contribuisce alla disuguaglianza nel mondo e non al bene dell’umanità (a meno che non reputi sé stesso l’umanità).

Le indagini in corso e il rapporto con la Presidente Meloni

Come anticipato, Stroppa sale alla ribalta delle cronache lo scorso ottobre, nell’ambito del procedimento giudiziario che ha portato all’arresto del dg di Sogei Paolo Iori con l’accusa di turbativa d’asta. Il nome di Andrea Stroppa compare tra gli indagati e la Guardia di Finanza ha sequestrato i suoi device.

Senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che sembrerebbe essere il solito e noioso sistema clientelare, un giro di favori intorno ai soldi e agli appalti pubblici, comparire nel registro degli indagati per Andrea è un tentativo di ostacolare l’ascesa delle società multimilionarie di Musk, tra cui SpaceX e Starlink.

Una delle poche personalità italiane che sembra invece favorire l’innovazione in Italia secondo Stroppa è Giorgia Meloni, che nel palcoscenico dell’informatico è una gladiatrice, insieme a Musk e a Donald Trump. In questo grottesco contesto, fatto di esplorazioni spaziali, ore di sonno sacrificate in nome della produttività, populismo e moltissimo denaro, il messaggio alla fine sembra essere che Andrea Stroppa ha scelto l’ombra perché il mondo si regge sull’ombra.

Sinceramente, vedere un ragazzo obiettivamente brillante abbandonare il bene comune e parlare di umanità solo per elogiare un “genio visionario“, è una sconfitta per la democratica Italia, che con consapevole infamia continua a voltare le spalle alle nuove generazioni. Il 2025 è appena iniziato e c’è stata la prima morte bianca,  la povertà aumenta come sempre e Giorgia Meloni come risposta auspica di poter rinforzare la sua relazione (e la nostra) con Musk, mantenendo un’attiva corrispondenza col suo discepolo e con tutto ciò che gravita intorno al potere e al denaro.

Il lato positivo in questa storia? Nessuno, può anche darsi che Stroppa sia proprio incline ad essere arrivista e non sia colpa dell’Italia, ma se l’andamento è questo siamo lontanissimi dal progresso che tanto millanta. Il progresso ci sarà quando cesseranno le guerre di potere e nessuna vita sarà più spezzata sotto le bombe. Marte è meglio lasciarlo ai marziani finché non si risolvono i problemi della Terra, c’è il rischio di rovinare un altro pianeta.

 

 

Aurora Colantonio

 

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