Andrea Silenzi, così il calcio italiano sbarcò in Premier League

Andrea Silenzi

Andrea Silenzi. Dal Napoli di Maradona all’esperienza in Premier League.

Si sa, gli anni 90′ sono stati gli anni delle prime volte, quelli del periodo d’oro del calcio italiano. Da quegli anni si aprì l’era del secondo scudetto del Napoli, del Milan di Van Basten e della Lazio di Signori. In quelle stupende annate, anche Andrea Silenzi ha lasciato un segno. Nell’estate del 1995, il calcio inglese conosceva grazie ad Andrea il made in Italy, fatto di passione e sacrificio.

Quella storica supercoppa con il Napoli di Maradona e gli anni al Torino.

Silenzi, classe 1966, nasce a Roma da una famiglia di macellai e va da sè che per guadagnarsi un posto nel calcio che conta, servirà di certo fare tutta la trafila del caso. Il ragazzo però è bravo e si vede subito: dopo l’esperienza all’Arezzo nel 1988 arriva la chiamata in C1 dalla Reggiana. Per il giovane attaccante questo è l’anno della sua consacrazione. Promozione in B e l’anno successivo è capocannoniere del campionato siglando 23 reti.




I lunghi capelli al vento e quel metro e novanta che non lascia scampo nei duelli aerei sono tratti unici di un attaccante purissimo, di quelli che oggi non si vedono più. Andrea Silenzi spaventa le difese avversarie con la sua fisicità e, talvolta, con movenze poco raffinate, ma in qualche modo efficaci. Nel 1990, Luciano Moggi lo porta al Napoli, dopo aver appena ceduto Andrea Carnevale alla Roma. Al fianco di Maradona e Careca, Andrea Silenzi si presenta con una fantastica doppietta contro la Juventus nella finale di Supercoppa italiana. L’esordio è da sogno, il prosieguo lo è un po’ meno. Con la maglia azzurra colleziona solo 6 reti in due stagioni. Viene quindi ceduto al Torino dove regala altre belle giocate sotto la guida di Mondonico.

L’esperienza in Inghilterra, destinazione Nottingham.

L’estate del 95′, complice la famosa sentenza Bosman dello stesso anno, segna la svolta per il destino del calcio italiano. Lo cerca il Nottigham Forest e lui accetta diventando di fatto il primo calciatore italiano a disputare la Premier League. Il Forest aveva perso il suo gioiello, Stan Collymore, passato per 8 milioni al Liverpool, e aveva scelto come sostituto Silenzi per soli 1,8 milioni di sterline. Una cifra piuttosto bassa anche per l’epoca. Tuttavia, l’allenatore Frank Clark vedeva il calciatore italiano come il futuro del club. Purtroppo non fu così, l’esperienza in Premier per Andrea non fu delle migliori. Solo 12 presenze in campionato e due gol siglati in FA Cup all’Oxford e al Bradford. In quella stagione il club inglese si posizionò nono in classifica ma riuscì ad arrivare ai quarti di finale in Coppa UEFA.

I campioni in Premier League dopo Silenzi.

La permanenza in Inghilterra si interrompe presto e Andrea Silenzi fa ritorno in Italia con la maglia del Venezia.  Nonostante l’esperienza fallimentare vissuta dal calciatore romano, la carriera oltremanica non spaventa altri giocatori italiani. Nel giro di cinque anni, infatti, giocatori del calibro di Paolo Di Canio, Benny Carbone e Gianfranco Zola rivoluzioneranno il calcio inglese. In fondo l’ex allenatore del Nottingham non aveva tutti i torti. “Pennellone” (come veniva chiamato Andrea) o se preferite all’inglese, the “Big Brush” avrebbe cambiato in un modo o nell’altro le sorti del calcio in Premier League.

Di Valerio Caccavale

 

 

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