Andrea Bocelli, amante dell’arte incontra il pittore contemporaneo Ali Hassoun per ascoltare il racconto delle sue opere.
Ali Hassoun nasce a Sidone, in Libano, nel 1964, si trasferisce a Firenze nel 1982 per proseguire gli studi, città ove si laurea in architettura. Successivamente si trasferisce a Milano dove vive e lavora ancora oggi.
Pittore contemporaneo che con la sua magia, trasferisce su tela, non solo, delle immagini incredibilmente chiare, pulite ma soprattutto attuali. La sua arte incanta la sensibilità di chiunque si soffermi ad ammirare le sue opere.
Il messaggio che trasmette questo poeta del pennello, si può anche solo ascoltarlo, lasciarselo raccontare. Egli spesso narra le differenze di mondi diversi, di epoche diverse, unendole in un solo verso poetico, attualizzando un passato rendendolo moderno.
I racconti dell’artista passano attraverso la primavera araba, per poi virare verso l’africa, approdando all’ America di Trump. Non tralasciando, spesso il passaggio storico temporale.
Non basta guardarli, si sente il bisogno di accarezzarli e di farseli raccontare. Si certo, raccontare, come quando da bambini si ascoltano le fiabe. Magari dalla voce, calda e pacata dell’artista stesso.
Le opere, in un’ estasi di colore, riaffiorano anche ricordi di spot pubblicitari, con uno stile più che singolare che innesta il marketing con l’arte pura. Visionabili, oltre che sul profilo Face Book dell’artista, sono esposte presso la Galleria Guastalla di Milano in Via Senato, 14. Sono tante e diversificate e per chi ama il suo genere , sarà come per un diabetico goloso, trovarsi in un negozio di dolciumi. Se poi avrà la fortuna di incontrare l’ artista, persona simpatica, sagace e spiritosa, potrà verificare personalmente quanto saranno morbidi, calorosi ed interessanti i racconti dei suoi dipinti.
Potrà in oltre verificare quanto sia colto e raffinato l’ accostamento e l’elogio, di codesto architetto, tra opere antiche e moderne ed artisti passati e contemporanei, rimembrando capolavori resi ancor più visibili da una contemporaneità che l’innalza al cubo. Buona visione e buon ascolto.
Raffaella Presutto