Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann il 3% della Giovanni Agnelli BV

Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann

Nel complesso riassetto dei rapporti all’interno dell’Impero Agnelli, un passaggio cruciale si è delineato con la transazione significativa in cui Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann una parte consistente delle proprie quote nella “Giovanni Agnelli BV”.


Recenti mutamenti nell’organizzazione dell’Impero Agnelli hanno sollevato interrogativi sulle dinamiche di potere tra i cugini John e Andrea. La notizia più rilevante conferma che Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann una percentuale significativa delle quote della “Giovanni Agnelli BV”. Questo spostamento di quote, avvenuto in un contesto che ha visto Andrea diminuire la sua partecipazione al 3% della società, sembra segnalare un cambiamento all’interno della struttura di comando dell’impero familiare.

Perché Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann parte delle proprie quote?

Nonostante l’impatto e l’interesse suscitato da questa transazione, potrebbe essere interpretata in un’ottica diversa da quella immediatamente sensazionale. Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann parte delle proprie quote, ma ciò potrebbe essere stata una mossa strategica per finanziare progetti personali, inclusi quelli che ha a cuore ad Amsterdam, e per orientare la propria vita in una nuova direzione, specialmente dopo aver abbandonato i consigli di amministrazione di Exor e Stellantis, lasciando un notevole vuoto nei settori d’interesse della famiglia.

Il mantenimento della sua presenza nel Consiglio di Amministrazione della “Giovanni Agnelli BV”, con il compito di rappresentare proprio John, suggerisce che, anche se Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann il 3% delle sue quote, ciò non costituisce un abbandono definitivo dell’impero familiare.

La riorganizzazione della “Giovanni Agnelli BV”, riportata dal Sole 24 Ore, ha semplificato la governance, raggruppando gli undici rami della famiglia in tre macrogruppi distinti. Questo nuovo assetto ha consolidato il Gruppo Giovanni Agnelli, il Gruppo Agnelli e il Gruppo Nasi come principali interlocutori per la nomina dei rappresentanti nei consigli di amministrazione della “Giovanni Agnelli BV” e di Exor. Molto probabilmente, Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann per un cambiamento che indica un ulteriore passo verso una gestione più agile dell’impero, con John Elkann che emerge sempre più come figura di spicco.

La vendita delle quote da parte di Andrea Agnelli ha portato il peso del suo ramo all’8,9%, in seguito all’operazione di ricompra del 2,95% delle azioni da parte di John Elkann. Secondo le valutazioni interne riportate dal Sole 24 Ore, la “Giovanni Agnelli BV” sarebbe valutata intorno ai 10 miliardi di euro, il che rende il pacchetto del 3% che Andrea Agnelli ha venduto a John Elkann stimato attorno ai 300 milioni di euro.

Sebbene possa esserci stata una speculazione giornalistica sull’eventualità di un progressivo distacco di Andrea dall’accomandita di famiglia, fonti vicine a lui hanno smentito ulteriori cessioni nel capitale dell’accomandita. Pertanto, nonostante una quota leggermente inferiore, Andrea Agnelli rimane parte integrante dell’impero familiare.

Il rapporto tra i cugini John Elkann e Andrea Agnelli è stato oggetto di costante speculazione e gossip. Tuttavia, al di là delle relazioni personali, emergono due fatti tangibili: la vendita diretta delle quote da parte di Andrea ad John, che ha rinforzato la posizione di quest’ultimo, e la scelta di John di far rappresentare proprio Andrea nel Consiglio di Amministrazione della “Giovanni Agnelli BV”, nonostante non faccia parte del suo “macrogruppo”. Questi elementi suggeriscono che al momento non sembrano profilarsi tensioni acrimoniose o un imminente distacco tra i due cugini.

La decisione di Al momento, Andrea Agnelli è concentrato sui suoi interessi finanziari personali e sul progetto della Superlega, il quale sta sviluppando tramite la sua società A22. Inoltre, la prossima sentenza della Corte di Giustizia Europea sull’Uefa, prevista fra cinque giorni, potrebbe aprire la strada alla creazione di una competizione alternativa a cui Andrea ha lavorato attivamente e che, nonostante le speculazioni, sembra essere gradita anche a John Elkann.

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