Di Marilù Manzini
Cara Marilù,
innanzitutto complimenti per lo sguardo sempre preciso e originale con cui nei tuoi libri e nei tuoi post su FB presenti la vita.
Ti racconto la mia storia, spero di non essere troppo prolissa, ma cerco di darti tutti i dati necessari.
Sono sposata da quasi dieci anni con un mio coetaneo che amo, ricambiata.
Il nostro matrimonio è iniziato con la perdita del bambino che portavo in grembo, e poi una successiva diagnosi di infertilità “a mio carico”.
L’anno scorso ho conosciuto un altro uomo, di quindici anni più grande di me, separato, con figli, che vive lontano da me.
Ci siamo innamorati, in ogni modo in cui un uomo ed una donna possono innamorarsi: vedo bene i suoi difetti come lui vede i miei, ma la vicinanza mentale, di cuore e sì, anche fisica, è qualcosa di incredibile.
Ora aspetto un bambino da quest’uomo.
Mio marito lo sa e ha scelto di restarmi vicino, riconoscere il piccolo ed esserne il padre.
L’altro uomo lo sa, all’inizio ha preso le distanze (non lo giudico, capisco la sua paura di non saper come gestire la situazione con i genitori anziani, l’ex moglie, i figli, il lavoro – è professore in un liceo, probabilmente temeva lo scandalo), dopodichè si è ammorbidito e ora propone che io vada a vivere vicino a lui (ma non con lui) per poter vedere il piccino; per ora nessuno, nemmeno la sua famiglia, dovrebbe sapere che stiamo insieme e che il bambino è suo… e poi chissà, potrebbe uscire allo scoperto oppure potrebbe tenerci per sempre nascosti.
Ovviamente mio marito ha posto come condizione, legittima, che io abbia troncato con quest’uomo.
E quest’uomo, dopo oltre un anno a corteggiare anche altre (di cui con almeno una le cose si sono spinte oltre il corteggiamento), a dire “tu sei sposata, io posso fare quello che voglio”, ora pretende l’esclusività, ma non è sicuro di potermela offrire a sua volta.
Io? Io, non ridere, amo entrambi. Non posso pensare di vivere senza uno di loro due.
L’ho detto ad entrambi, ma o non l’hanno capito, o l’hanno dimenticato.
Io in teoria avrei scelto mio marito, l’uomo con cui ho affrontato tutto, l’uomo che vorrei vedere felice sopra ogni altra cosa, l’uomo che si sta facendo eroicamente carico, per amore, di un figlio frutto del tradimento della moglie.
Ma è giusto? E’ giusto che scelga io chi è il padre di questo bambino? E’ giusto strapparlo al padre naturale (anche se questo non è sicuro di volerlo), ai nonni naturali, ai fratelli?
E perchè, benchè ora non ci vediamo da una eternità, non mi riesco a staccare dall’altro uomo? Mi sento responsabile anche della sua felicità, del suo avermi affidato tanta intimità e vicinanza…
Ho provato a lasciarlo, anche duramente (per quanto duramente si possa parlare ad un uomo che ami ancora), ma mi ha risposto: “dimentichi che porti in grembo mio figlio? Non puoi approrpiartene e sparire”.
Qual è la cosa giusta? Non tanto per me, che ho combinato questo casino, ma per questi due uomini e soprattutto per il nascituro?
Come posso fare per non fare soffrire nessuno?
Grazie mille per il tempo che mi hai dedicato, un abbraccio.
Parto ringraziando dei complimenti e di leggermi sempre, ne sono felice.
Adesso la parte più difficile, la risposta a questa domanda. Inizio dicendo che avere un figlio dopo tanti tentativi a vuoto e tanta tristezza nel cuore è una cosa meravigliosa, indipendentemente da con chi hai fatto il figlio. Mi perdonerà il marito ma io sono molto open mind. E devo
ammettere che anche lui lo è se ha deciso di restare al fianco di una donna che ha scelto anche l’amore di un altro, una scelta coraggiosa da vero “uomo” con la “U” maiuscola. E’ un po’ un eroe. Un eroe che ama. Proprio in questi giorni scrivevo su Facebook “la vita non ti da mai quello
che vuoi ma quello di cui hai bisogno” e voglio pensare che questi due sposi avessero bisogno di questo figlio. Per unirsi ancora di più. Ci sono
matrimoni, o storie d’amore, che finiscono dopo qualche anno, o qualche mese, per cose neanche troppo gravi, ma per piccole incomprensioni, e poi ci sono storie che affrontano mille tempeste, davvero grandi problemi, e non abbandonano la nave. Finché riescono a raggiungere una riva sicura, un porto, finché il cielo si apre e trovano il sereno. E alla fine scoprono di essere più uniti di quando erano partiti dal porto. Perché le difficoltà uniscono alcune coppie, e ne dividono altre. Quelle che vengono unite mi piace immaginarle anziane, dopo una lunga vita di difficoltà e bellezza passata assieme.
Leggevo su un giornale di una coppia che dopo 71 anni di matrimonio sono morti a distanza di un’ora l’una dall’altro, vicini,
tenendosi per mano. Questo auguro a questi due ragazzi. Una lunga vita assieme. Sembrano due combattenti più che marito e moglie, ma due
combattenti che cercano di combattere per la stessa parte. Per loro due. Combattete per voi due, questo è il consiglio che vi do. Combattete per il vostro amore. E per il figlio che sta per arrivare. Difendetevi da chi tira sassi.
In quanto all’amante che dire? A chi piacerebbe davvero passare una vita nascosta agli occhi di tutti? Poi magari l’ tuo amante è la sua anima gemella, ma questo lo sa solo lei nel suo cuore, non lo può sapere né tuo marito né il tuo amante. Credo che questa giovane donna debba fare silenzio e ascoltare il suo cuore, il cuore parla . Ma se ha già deciso di stare con suo marito significa che il suo cuore lo ha già ascoltato. E poi un uomo che si divertiva anche con altre donne mentre stava con lei non credo sia la sua anima gemella. Le anime gemelle si rispettano. A volte si guarda altrove, lontano, mentre a quello che abbiamo di fianco diamo poca importanza, e invece è proprio nostro marito che è: la nostra casa, il luogo dove stiamo meglio, dove ci sentiamo più a nostro agio, dove siamo davvero noi stessi, la nostra coperta di Linus. Però questa donna non deve rimanere imprigionata in schemi prestabiliti per paura di perdere qualcosa da una parte o dall’altra, deve trovare il coraggio di fare una scelta se li ama entrambi, perché non può prendere in giro per prima se stessa, e deve assolutamente fare una scelta. Non ha importanza chi scelga, se il marito o l’amante, l’importante è che scelga col cuore.