La Amerigo Vespucci non è solo la più bella nave del mondo, è anche la più antica della Marina Militare Italiana.
«Chi siete?»
«Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana”
«Siete la più bella nave del mondo»
Lo scambio di battute fra la portaerei americana USS Independence e la Amerigo Vespucci che incrociarono le proprie rotte nelle acque del Mediterraneo nel 1962, divenne leggendario. La dichiarazione della fenomenale bellezza del veliero italiano fece risuonare la sirena statunitense per ben tre volte ed entrò nella storia.
La più longeva delle nostre navi compie 90 anni oggi 22 febbraio. La data fu scelta in ricordo dell’anniversario della morte del navigatore Amerigo Vespucci da cui prende anche il nome esattamente come lo prese il nuovo continente americano.
Il varo risale al 22 febbraio del 1931 quando il veliero Amerigo Vespucci salpò da Castellamare di Stabia alla volta del porto di Genova. Il progetto del veliero prese le mosse nel 1925 quando si decise di sostituire la nave scuola sino ad allora in dotazione della Marina Militare con non solo una, bensì due navi gemelle. La Amerigo Vespucci e la Cristoforo Colombo, di tre anni più vecchia. Il progetto delle due navi, identiche in ogni aspetto, venne affidato all’ingegnere e tenente colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, ma le due imbarcazioni ebbero destini differenti. La Cristoforo Colombo venne ceduta all’Unione Sovietica, rinominata Dunaway e utilizzata come nave scuola nel Mar Nero fino all’incendio del 1963 che le fu fatale. Al contrario la Vespucci solca ancora oggi i mari di tutto il mondo.
Nave di rappresentanza, fiore all’occhiello della marineria italiana, ma soprattutto nave di addestramento
A bordo della Vespucci i futuri ufficiali della Marina intraprendono da più di 70 anni la loro campagna d’istruzione annuale. Sono più di un centinaio infatti i giovani ufficiali che ogni anno partono dalla Accademia Navale di Livorno per imbarcarsi sulla Amerigo Vespucci andando a unirsi ai 270 militari che lavorano abitualmente sulla nave, per raggiungere così le 400 unità di equipaggio. La campagna d’istruzione della nave Vespucci rappresenta un momento formativo fondamentale per i giovani cadetti. Durante il viaggio d’istruzione si completa il tradizionale addestramento nautico e ha luogo il “battesimo del mare”.
Successi e privilegi della Signora dei mari
Oltre al timore reverenziale scaturito dalla sua leggendaria bellezza, il veliero Vespucci viaggia su una corsia preferenziale. La condizione di nave a vela e le difficoltà di manovra sono le caratteristiche che conferiscono diritto di precedenza alle pochissime imbarcazioni con questo privilegio. A renderla venerabile sono però anche le sue imprese entrate nella leggenda. A partire da quando nel 1974 sfidò il mare forza 9 delle acque atlantiche, passando per la risalita del Tamigi a vele spiegate guidata da Agostino Straulino, l’Ammiraglio che annusava il vento, nel 1965, fino al trionfale superamento del Circolo Polare Artico nel 2018, il punto più a nord mai raggiunto dal veliero.
Il grande onore di festeggiare il compleanno del veliero quest’anno spetta a Gianfranco Bacchi. Il Capitano di vascello riconfermato per il secondo anno, eccezione rarissima, è il 122 esimo Comandante della Amerigo Vespucci. Il comandante ha più volte sottolineato il valore assunto dalla nave come simbolo nazionale durante il periodo della pandemia.
“Non chi comincia, ma quel che persevera”
La recente emergenza sanitaria ha annullato i progetti della Vespucci, che aveva in programma un giro del mondo impedito ai blocchi di partenza. L’equipaggio della Vespucci non si è perso d’animo e in estate ha ripreso il suo viaggio di formazione. Attraversando con numerose incursioni alcune note località italiane, le ha illuminate con i colori del tricolore per lanciare un messaggio di entusiasmo, ripartenza e coesione.
Come potrebbe essere diversamente per il veliero che ha come motto ufficiale: “Non chi comincia, ma quel che persevera”. Il motto, ufficiale dal 1978 viene attribuito a Leonardo Da Vinci, è stato scelto in riferimento alla formazione e all’addestramento dei giovani ufficiali. Un monito alla perseveranza e alla forza di volontà, attualissimo in questo momento storico, sostituisce le due formule precedenti. “Per la Patria e per il Re” e “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”.
Amerigo Vespucci icona del made in Italy
La regina dei mari, seppur limata dalle restrizioni causate dalla pandemia, si è riconfermata amatissima icona nazionale. Seppur impediti a visitarla di persona, gli italiani hanno seguito con passione le vicende attraverso i social, su cui la Amerigo Vespucci ha spopolato indiscussa negli ultimi mesi. Gli italiani – popolo di santi, poeti e navigatori – da sempre si appassionano alle peripezie della Amerigo Vespucci, cui riconoscono anche la veste di ambasciatrice del made in Italy nel mondo. Il veliero ha il compito di rappresentare l’arte, l’ingegneria e la cultura italiana con la singolare capacità di unire insieme tradizione e innovazione, leggenda e progresso.
Elegantissimo nell’aspetto, come dimostrano i colori bianco e nero dello scafo a richiamo delle batterie dei vascelli ottocenteschi, il veliero è noto per la bellezza delle sue decorazioni. I lussuosi arredi in legno in pieno stile anni ’30 sono un’occasione per rappresentare l’eccellenza della manodopera italiana nel mondo, così come la finezza dei tessuti delle vele in tela olona o la decorazione della stupenda polena che richiama proprio le fattezze dello scopritore del Nuovo Mondo.
Un’ultima chicca in onore del compleanno. L’Amerigo Vespucci è in realtà un maschietto! La nave Vespucci, come tutte quelle della Marina Militare, assume declinazione al maschile e non, come si è soliti fare erroneamente, al femminile. Non esiste la Nave Vespucci, ma il Regio Legno Vespucci, prefisso caratteristico di tutti i velieri.
Serena Oliveri