Ambiente e clima. Alpi sotto la lente d’ingrandimento dell’Osservatorio Sentinella: satelliti al servizio della scienza per monitorare ghiacciai, suolo e vegetazione.
I cambiamenti climatici, lo “stato di salute” del nostro ambiente e il rischio idrogeologico, dovrebbero essere sotto costante controllo facendo particolare attenzione a quei luoghi del Pianeta ed in particolare del Nostro Paese che appaiono più esposti alle variazioni del clima, a quelle geofisiche, all’inquinamento e alle attività umane. Ed è così che un’ente privato, l’Eurac Research con sede a Bolzano ha deciso di sorvegliare le Alpi dall’alto dei cieli: è così diventato operativo l’Osservatorio Sentinella Alpino, che potrà contare su cinque satelliti Sentinel dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per la sorveglianza ambientale, che orbitano intorno alla Terra. Grazie ai potentissimi obiettivi e tecnologie avanzatissime, saranno costantemente fotografati oltre 300.000 chilometri quadrati di territorio ogni 3 giorni con una risoluzione di 10-20 metri.
Le immagini ottiche e radar delle montagne giorno e notte, in tutte le condizioni climatiche, serviranno a mostrare l’evoluzione dei ghiacciai, le condizioni del suolo e lo stato di salute della vegetazione. Il materiale sarà conservato ed elaborato organizzandolo in una banca dati accessibile a tutti (sao.eurac.edu): ricercatori, amministratori locali e semplici interessati, basta solo una registrazione al sito. Grazie al monitoraggio sarà anche possibile valutare i movimenti del terreno, i danni delle trombe d’aria e prevedere la fuoriuscita dei fiumi durante i periodi di scioglimento delle nevi.
Carlo Marin, esperto di rilevamento remoto dell’Eurac Research ha evidenziato sul punto che “Uno degli aspetti caratteristici di questa piattaforma è la scala temporale: la frequenza di immagine consente una costante registrazione delle modifiche della terra, per confrontare l’evoluzione di fenomeni quali movimenti del terreno in diverse aree dell’arco alpino. In caso di calamità naturali, è possibile sovrapporre immagini di periodi diversi al fine di valutare il danno”.
Un sistema che dovrebbe essere portato ad immediata conoscenza anche delle nostre istituzioni nazionali e locali, con particolare riferimento a quelle delle regioni interessate, quale nuovo strumento di conoscenza e costante monitoraggio del territorio.