Con la nomina del nuovo governo, guidato da Mario Draghi, il Movimento Cinque Stelle ha fatto dell’ambiente la sua nuova crociata.
L’annuncio sul blog di Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento Cinque Stelle, da antipartitico, antipolitico, anticasta, in appena tre anni ha battezzato alleanze con due dei principali gruppi parlamentari. Prima la Lega poi il Partito Democratico. Quello di Grillo è da sempre un movimento “raccogliticcio” a cui piace sposare una causa, intraprendere una crociata, per il solo gusto di fare chiasso e tentare, forse, di giustificare le origini.
Dodici anni fa, a Bologna, quando ancora si poteva stare ammassati in piazza, i fan di Grillo alzavano il dito medio. Ricordate? Dal palco, l’ex comico si apprestava a snocciolare la lista di politici, tra indagati e condannati, che avrebbero dovuto essere espulsi dal Parlamento. E’ stata questa la prima crociata del Movimento Cinque Stelle. Con la pretesa di cambiare il modo di fare politica, i grillini sono approdati in Parlamento, trasformandosi presto in abili “navigatori”.
La crociata del lavoro: centri per l’impiego, Ilva e Whirpool
Tra i crociati più audaci Luigi Di Maio al ministero dello Sviluppo Economico. Il governo gialloverde ha adottato una serie di provvedimenti che avrebbero dovuto risollevare l’occupazione italiana, soprattutto, quella giovanile.
Dal reddito di cittadinanza, al decreto Dignità, passando alla riforma (a metà) dei centri per l’impiego con l’assunzione di migliaia di navigator e la nomina di Domenico Parisi all’autorità nazionale per le politiche attive. I risultati di questa crociata sono stati piuttosto deludenti.
In Italia il precariato si è trasformato in una bomba a orologeria, in particolare, tra i cosiddetti millenials – classe 1986-1996 – ai quali la pandemia di Coronavirus ha dato solo una ulteriore “mazzata”. Non solo: sono oltre 130 le vertenze al Mise ereditate dal governo giallorosso, complice anche la pandemia, nel frattempo i casi Ilva e Whirpool si confermano essere tra i fallimenti più delicati da affrontare per il governo Draghi.
La crociata dell’ambientalismo per dire sì al governo Draghi
La nuova crociata del Movimento Cinque Stelle è quella dell’ambiente. Ammettetelo: vi sentite tutti un po’ più grillini, ora? Il neo presidente del Consiglio ha accettato la costituzione di un nuovo ministero, quello della Transizione ecologica. Non proprio una novità, perché questo dicastero da anni, opera in Spagna e in Francia. In Italia esso sostituirà quello dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, assorbendo le competenze in materia energetica affidate finora ad altri ministeri.
L’ambientalismo diventa così un modo per distinguersi, ancora una volta. Strano solo che con i precedenti governi il Movimento Cinque Stelle non abbia sentito il bisogno di sbattere i piedi per ottenere quel ministero. Da un giorno a un altro, passando da un governo a un altro, i grillini, peraltro da ex antieuropeisti, sposano la causa ambientalista che, senza l’Unione europea e la pandemia di Covid-19, non avrebbe mai attecchito in modo così trasversale nella politica e nell’opinione pubblica.
Il Movimento parla di transizione energetica, ecologica, economia circolare in modo vago e simbolico come solo una parte della politica sa fare. E non è un caso se, questo nuovo ministero, strategico per un buon uso delle risorse del recovery fund, sia stato affidato a un tecnico, Roberto Cingolani.
Che piaccia o meno, Cingolani dovrà limitarsi a mettere in campo conoscenze e competenze per impedire lo spreco dei soldi europei destinati alla green economy. L’ultima crociata dei grillini, però, non ha ingannato nessuno, perché di ambiente si è parlato sì, ma grazie al discorso sulla fiducia di Mario Draghi. Un discorso sobrio, concreto.
Come attecchirà l’ambientalismo in Italia?
Grillini a parte, la strada per I’Italia è tutta in salita. Per il governo e il neo ministro l’azione a tutela dell’ambiente dovrà scontrarsi con un contesto difficile. La Lega, di ambientalista ha solo il verde delle casacche, mentre del Partito Democratico non sono ancora pervenute idee, progetti, visioni. Coerenza. E poi c’è questa strana – ma necessaria “alleanza di tutti” – che comprende anche Forza Italia. Mario Draghi ha parlato della corruzione, delle Mafie. Quando la criminalità organizzata punterà sul serio al giro d’affari legato all’ambiente, che cosa accadrà?
Ma mai come oggi «l’unità è un dovere».
Chiara Colangelo