Amadeo Peter Giannini è stato un imprenditore e banchiere italiano, nato nel 1870 da genitori immigrati negli Stati Uniti. La famiglia di Amadeo proveniva da Favele di Malvaro, comune di Chiavari in Liguria.
Come la maggior parte degli immigrati di quel periodo, cioè i primi anni del Novecento, anche i genitori di Amadeo sognavano un futuro migliore per se stessi e per i loro figli. Un sogno che proprio Amadeo realizzò grazie alla sua tenacia.
La nuova vita negli Stati Uniti della famiglia Giannini
Il padre di Amadeo, con grande ingegno e mentalità imprenditoriale, aveva aperto una piccola attività di ortofrutta nei pressi di San Francisco. Cioè coltivava l’orto e poi vendeva quello che raccoglieva. Purtroppo però, Amadeo, all’età di sette anni vide uccidere il padre in seguito ad un alterco. Un uomo che gli doveva un dollaro non voleva restituirglielo. Dalla lite si passò ai fatti e il padre ebbe la peggio. La madre, rimasta vedova, decise di sposarsi con un altro immigrato italiano. Quest’ultimo si fece carico della famiglia e continuò a praticare l’attività di Giannini. Grazie agli sforzi del patrigno e della madre, Amadeo riuscì ad andare all’università e laurearsi in Economia. E proprio da quel traguardo iniziò la sua ascesa all’interno del mondo delle banche.
La rivoluzione sociale di Amadeo
Appena laureato, lavorò come impiegato in una banca, ma sei mesi dopo decise di licenziarsi. Fin da subito l’uomo iniziò a combattere contro quel vecchio sistema bancario che prestava soldi solo a persone abbienti. Una struttura che Giannini detestava:
“voi prestate i soldi ai ricchi, convinti che i ricchi vi restituiranno più facilmente e velocemente i prestiti. Invece in un Paese in cui si muore per un dollaro, i soldi vanno prestati ai poveri, perché questi si faranno ammazzare pur di restituirli”
Ovviamente il riferimento era al padre, che pur di ottenere quel dollaro, tempo addietro, perse la vita.
Preso atto della situazione, Amadeo decise di fondare nel 1904 una banca tutta sua vicino San Francisco e che chiamò Bank of Italy. La maggior parte dei clienti della banca erano immigrati italiani che avevano bisogno di denaro.
Purtroppo però dopo l’apertura, nel 1906, a San Francisco, ci fu un terribile terremoto. Il disastro ambientale distrusse gran parte della città e in molti si ritrovarono senza lavoro.
Amadeo, però, riuscì a trasformare la disgrazia in una nuova opportunità. Infatti in un momento in cui le banche non volevano concedere alcun prestito, l’italoamericano si mosse in maniera differente. Così Giannini, munito di un carretto, raccolse i suoi tre lingotti d’oro dalle macerie della sua banca e si diresse al porto. Lì con un banchetto sul quale aveva scritto: “Si prestano soldi come prima e più di prima” si mise ad aspettare. E lentamente si formò una lunga fila di gente pronta ad affidarsi a lui.
La Bank of America
L’idea, infatti, lo ripagò presto, perché grazie a questa, l’uomo riuscì ad ampliare il suo bacino d’utenza. Ad essere suoi clienti non erano più solo gli immigrati italiani, ma anche una nuova fetta della popolazione di San Francisco. Questo suo modo di fare rimise in sesto la banca. Ma ancora una volta l’italiano si imbatté contro una catastrofe più grande di lui: la grande crisi del 1929. Anche in questa occasione Giannini, rispetto alle altre banche, si mostrò lungimirante. Infatti mentre le altre rifiutavano i prestiti, lui decise di mantenere salda la sua linea. E ancora una volta il suo coraggio lo ripagò. Dapprima si recarono da lui personaggi all’epoca sconosciuti, ma che divennero famosi in futuro. Infatti Amadeo fu uno dei primi finanziatori dei film di Frank Capra, Walt Disney e Charlie Chaplin.
Ma la grande occasione dell’italiano arrivò quando due ingegneri bussarono alla sua porta chiedendo un prestito per un grande progetto. Questi avevano in mente un’opera colossale: quella di costruire un ponte che collegasse le due punte della baia di San Francisco. Fino ad adesso, però, nessuno si era mostrato incline ad appoggiare l’idea. Giannini accettò con entusiasmo la proposta, ma ad un’unica condizione: di far lavorare tutta la gente di San Francisco. Cioè tutte quelle persone che al tempo del terremoto e poi della crisi economica erano rimaste senza lavoro e a cui lui aveva prestato soldi.
In questo modo Amadeo non solo finanziava una delle opere più importanti e iconiche degli Stati Uniti, ma al contempo recuperava i soldi prestati. Da quell’idea nacque il Golden Gate, simbolo e patrimonio di San Francisco.
La banca ormai, diventata molto più grande di quello che Giannini poteva immaginare, doveva cambiare nome e da Bank of Italy divenne Bank of America. Amadeo da banchiere dei più umili era riuscito a diventare il banchiere di tutti. Successivamente si avvicinò a Orra E. Monette, presidente della Bank of America di Los Angeles, e riuscì a fondere le due banche creando il primo grande gruppo bancario della California. Il resto è raccontato sui libri di storia.
Un racconto che mette in evidenza una grande verità: che con le proprie aspirazioni e sogni è possibile costruire qualcosa di grande, anche partendo dal basso. Ancora oggi, infatti, gli Stati Uniti omaggiano la figura di Amadeo Giannini, onorando quella rivoluzione sociale che ha portato nel mondo bancario. Tanto che una piazza vicino alla Bank of America a San Francisco porta il suo nome. Inoltre la rivista Time lo ha inserito come uno dei builders and titans del XX secolo. Peccato che non si possa dire lo stesso per il nostro Paese, dove di Amadeo Peter Giannini non si è mai sentito parlare.
Laura D’Arpa