Alunno furioso contro il prof: “Qui comando io, inginocchiati e mettimi 6”

alunno

A volte andare a scuola può essere un vero inferno. Non solo per le interrogazioni a sorpresa e le lunghe ore di lezione. Spesso stare in un’aula si rivela molto difficile a causa degli atteggiamenti ineducati e irrispettosi dei professori o degli alunni. In questo caso, ad attuare del bullismo vero e proprio è un alunno dell’Istituto tecnico commerciale “Carrara” di Lucca. La mira della sua tirannia è un professore, del quale non sembra percepire minimamente l’autorità.

L’alunno non accetta l’insufficienza e urla contro il professore

Il docente è seduto alla cattedra; l’alunno in piedi sul lato lungo. Il primo sta probabilmente per certificare un risultato insufficiente del secondo. Il ragazzo allora cerca di evitarsi un brutto voto del registro intimando a voce alta: “Prof, non mi faccia incazzare.” A quel punto, vedendo che il professore non aveva interrotto la registrazione del voto, l’alunno ha rincarato la dose, alzando ulteriormente la voce. “Mi metta 6! Lei non ha capito nulla. Chi è che comanda? Si inginocchi“, ha esclamato. Il tutto, guardando l’uomo con sguardo di sfida e puntandolo con il dito.




L’insegnante ad un certo punto si è alzato in piedi, accennando una reazione. L’alunno aveva anche cercato di sfilargli il tablet dalle mani. Poi l’uomo è restato inerte di fronte alla sfrontatezza del ragazzo. Il tutto è stato ripreso con uno smartphone e nel brusio circostante si potevano anche scorgere delle risatine. Poi, il video ha fatto il giro di Whatsapp e Facebook. È
stato poi pubblicato in un articolo de Il Tirreno.

Il preside vuole una punizione esemplare

Come si legge su La Stampa, Cesare Lazzari, dirigente scolastico del “Carrara, ha commentato:

Ora rischiano tutti. È stato un gesto molto grave che merita una punizione esemplare. Ho guardato il video e credo che il gesto di obbligare l’insegnante a cambiare il voto fosse funzionale alla registrazione. Se avessero registrato per avere una prova e denunciare questa storia, avrei capito. Ma la loro priorità era quella di girare immagini da mostrare, da esibire. Si sono scambiati quell’episodio indegno di cellulare in cellulare; io l’ho saputo solo da persone esterne.

Cosa sta succedendo nelle scuole italiane?

Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Sempre a Lucca, circa due mesi un alunno aggredì una professoressa nell’Istituto di Scienze Umane “Paladini”. Il ragazzo le aveva messo le mani al collo e a lei avevano dato cinque giorni di prognosi.

Ad Alessandria, all’inizio di aprile una professoressa è stata legata e presa a calci da un gruppo di studenti del primo anno. Il tutto anche stavolta rigorosamente ripreso con il cellulare.

Non si può che rimanere sgomenti doppiamente. Da un lato ci sono dei bulli, violenti e pericolosi. Dall’altro degli spettatori che ridacchiano e fanno dei filmati per poter rivedere i momenti di tanta brutalità. Sembra che per i docenti non ci sia comprensione e alcuni alunni sembrano appoggiare e addirittura celebrare la prepotenza dei compagni.

Questi docenti non riescono ad insegnare e ad educare perché l’ineducazione dilagante e l’aggressività di questi ragazzi sembrano avere la meglio. Di sicuro, qualcosa sta andando storto.

L’allievo chiede scusa. Indagati in 3

Il protagonista della vicenda ha chiesto ufficialmente scusa al professore. Ma nella giornata di domani si terrà comunque il consiglio di classe in cui si deciderà la sanzione disciplinare scolastica da infliggere. Ad essa saranno sottoposti tre allievi. Infatti sono compresi anche coloro che hanno registrato il video e l’hanno diffuso online. A carico di essi ci saranno pure conseguenze sul piano giudiziario.

Rossella Micaletto

 

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