Allerta dengue in Italia: nuove prevenzioni per la diffusione della malattia

Un'attenzione posta in Italia per evitare una nuova pandemia dal Sudamerica

allerta dengue in Italia dall'argentina

L’allerta dengue in Italia arriva pochi mesi, se non settimane, dopo la diffusione della malattia in Argentina. Il ministro della Salute, preoccupato per lo scatenarsi di una nuova pandemia, ha deciso di mettere in atto una serie di allerte nei maggiori punti di scambio e vicinanza, come all’aeroporto di Fiumicino, a Roma. Non c’è ancora un vero e proprio allarme sanitario, anche perché l’Italia non è uno dei paesi – attualmente – a rischio, ma il ministro e gli ospedali hanno richiamato l’attenzione della facenda. L’allerta dengue in Italia è stata menzionata per la prima volta lo scorso martedì, dopo l’aumento preoccupante della malattia in Argentina e in Brasile.

Allerta dengue in Italia: Il ministero della salute monitora la diffusione

Nella giornata di martedì, una nota ufficiale del ministero della Salute ha sollevato il livello di allerta riguardante la possibile diffusione della dengue dall’estero, concentrandosi soprattutto sull’aumento significativo dei casi registrati in Brasile e in altri paesi del Sudamerica. Questo sollevamento di allerta dengue in Italia ha suscitato l’attenzione di diversi organi di stampa, alcuni dei quali hanno adottato toni allarmati. Tuttavia, al momento, non vi sono rischi particolari per la diffusione della malattia in Italia, poiché la sua trasmissione avviene tramite alcune specie di zanzare.

Situazione sanitaria in Sudamerica

Le statistiche diffuse all’inizio della settimana dal ministero della Salute brasiliano hanno rivelato un preoccupante aumento dei casi di dengue nel paese, con oltre 512.000 casi confermati e probabili dall’inizio dell’anno, accompagnati da almeno 75 decessi attribuiti alla malattia. L’incidenza più elevata è stata riscontrata nella capitale, Brasilia, con quasi 2.300 casi ogni 100.000 abitanti. Tuttavia, la situazione non riguarda solo il Brasile: anche Argentina, Uruguay e Paraguay hanno segnalato un sensibile aumento dei casi nelle ultime settimane.

Dengue: una malattia diffusa

La dengue è una malattia diffusa nei climi tropicali e subtropicali, ma è estremamente difficile stimarne l’entità a livello globale, poiché molti casi sono asintomatici. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che vi siano da 100 a 400 milioni di infezioni da dengue all’anno, con un rischio crescente legato al cambiamento climatico, che favorisce l’espansione delle popolazioni di zanzare responsabili della trasmissione del virus.

La dengue viene trasmessa principalmente dalle punture di zanzare infette, come Aedes aegypti e Aedes albopictus. I sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea e, in casi gravi, febbre emorragica. Non esiste una cura specifica per la dengue; il trattamento si concentra sul sollievo dei sintomi e sul mantenimento dell’idratazione. Qualsiasi forma di cura è infatti totalmente al naturale e di solo sostenimento: liquidi e farmaci potrebbero, eventualmente, attenuare la malattia ma non guarirla del tutto. La dengue infatti è una malattia che deve essere superata, interamente e per via naturale, dall’organismo umano e dalle sue modalità di difesa.



Impatto dell’allerta dengue in Italia

Sebbene siano stati segnalati alcuni casi autoctoni di dengue in Italia, le autorità sanitarie hanno adottato misure preventive efficaci, come la bonifica delle aree a rischio per ridurre la presenza di zanzare e il monitoraggio costante della situazione. L’allerta dengue in Italia è iniziata, pian piano, ad alzarsi dallo scorso ottobre 2023, quando ci fu il primo caso in Lombardia. In quella stessa occasione, si era proceduto con una bonifica dei territori e operazioni di sanificazioni ambientali e infrastrutturali.

Il ruolo del vaccino

Negli ultimi anni, sono stati sviluppati alcuni vaccini contro la dengue, incluso uno prodotto dall’azienda farmaceutica giapponese Takeda, che si è dimostrato efficace contro i principali tipi di virus. Tuttavia, al momento, il vaccino è consigliato principalmente per coloro che viaggiano in aree ad alto rischio di dengue. Da un punto di vista legale, è stato ovviamente autorizzato in Sudamerica, dove c’è un’alta possibilità di allarme, ma anche nell’Unione Europea.

Per far fronte all’allerta dengue in Italia, l’Istituto Spallanzani di Roma sarà identificato come un nuovo polo sanitario dove effettuare controlli e vaccini per la dengue e le malattie tropicali in generale.

Misure di prevenzione contro l’allerta dengue in Italia

L’innalzamento dell’allerta da parte del ministero della Salute riguarda principalmente le procedure di controllo e disinfezione nei porti e negli aeroporti italiani, al fine di prevenire l’importazione di zanzare infette da paesi a rischio. Queste misure, seppur preventive, non implicano un immediato pericolo per la popolazione italiana.

Su richiesta ministeriale infatti, all’aeroporto di Fiumicino sono in corso controlli su merci e persone che possono essere infette; inoltre si procede sempre con la disinfettazione degli aerei, in particolare quelli che provengono dal Brasile e dall’Argentina.

Futuri impegni per mantenere la situazione sotto controllo

L’allerta dengue in Italia sollevata dal ministero della Salute richiede una maggiore vigilanza e misure preventive, ma al momento non c’è motivo per preoccupazioni immediate. La situazione rimane sotto controllo, con le autorità sanitarie italiane pronte ad agire di conseguenza per proteggere la salute pubblica.

Allertare la popolazione non significa infatti dichiarare uno stato d’emergenza o preannunciare pandemie globali, ma sicuramente avvisare la popolazione per un’attenzione maggiore su eventuali contagi con l’estero.

Lucrezia Agliani

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