Allarme siccità in Somalia: la peggiore carestia in 70 anni

Siccità in Somalia

La prolungata siccità in Somalia ha provocato la peggiore carestia di sempre. Nel solo 2022, 43mila persone sono morte a causa della fame, di cui la metà sono bambini sotto i 5 anni.

Circa 43,000 i decessi avvenuti a causa della siccità in Somalia nel corso del 2022 , metà dei quali sono bambini sotto i 5 anni. Questi i dati allarmanti elaborati dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine (LSHTM), rilasciati dal report pubblicato lunedì 20 marzo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).  Il report è stato lanciato sullo sfondo della più generale condizione critica di siccità che interessa attualmente l’intero Corno d’Africa, colpito, secondo gli esperti,  dalla peggiore carestia degli ultimi 70 anni.

In Somalia, quest’ultima crisi, cominciata nel 2021,  è l’ennesima innescata dalle numerose siccità senza precedenti che, dal 2008, hanno colpito il paese.  La siccità si aggiunge al già pervasivo stato di insicurezza alimentare all’interno dei confini somali, all’aumento globale dei prezzi e agli impatti devastanti del COVID-19 e della guerra in Ucraina. Ma le crisi alimentari non avvengono da un giorno all’altro.

Nel momento in cui le grandi organizzazioni internazionali iniziano a parlare di “insicurezza alimentare” o “carestia incombente”, la catastrofe è ormai in piena azione.  In Somalia la situazione è critica: migliaia di bambin muoiono tra le braccia dei genitori incapaci di sfamarli e costretti a prendere delle scelte impossibili. Saltare i pasti, vendere i propri figli o gli stessi corpi, nella speranza di guadagnare abbastanza per sopravvivere.  I bambini sono i più colpiti: i corpicini indeboliti dalla malnutrizioni li rendono più vulnerabili alle malattie comuni, decretandone inevitabilmente la condanna a morte.




La tragedia in numeri

Secondo gli esperti, il tasso di mortalità giornaliero ogni 10 mila abitanti è passata dallo 0.33  al 0.38 tra gennaio 2022 e la fine dell’anno. Numeri che sono destinati vertiginosamente a crescere se le condizioni del Paese rimarranno immutate. Gli analisti hanno prospettato un aumento della mortalità fino allo 0.42 ogni 10mila abitanti entro giugno 2023. In poche parole, le attuali previsioni affermano che la siccità attuale potrebbe a breve sorpassare quella avvenuta tra il 2017 e 2018, in termini di tasso di mortalità, durata e numero di decessi.  A tal proposito, Francesco Cecchi,  professore di Epidemiologia e Salute Internazionale presso il LSHTM, ha dichiarato:

Le nostre scoperte rivelano che decine di migliaia di somali hanno perso la vita nel corso del 2022 a causa della crisi alimentare innescata dalla siccità, e il bilancio è destinato a peggiorare nel 2023. Tutto ciò, nonostante la grande resilienza dimostrata dai somali, il supporto della società civile somala ed una risposta internazionale su larga scala. Il supporto umanitario, pertanto, deve essere assolutamente incrementato negli anni a venire, per sostenere la Somalia fino a quando superi quest’ultima crisi.

La siccità in Somalia non è un “disastro naturale”

Questo non è un “disastro naturale”. Il cambiamento climatico causato dall’uomo ha aumentato la frequenza e la gravità delle siccità, mentre decenni di conflitti interni hanno significativamente eroso le istituzioni statali. La loro combinazione ha gravemente danneggiato la produzione alimentare interna in Somalia e reso il paese pericolosamente dipendente dall’importazione di grano, specialmente dalla Russia e dall’Ucraina.

Oltre alla protratta guerra civile, la Somalia sta attraversando la peggiore siccità in decenni.

Ha dichiarato Abdirashid Adan Mohamed,  ufficiale medico presso l’International Rescue Committee (IRC),

La siccità ha causato un enorme numero di sfollati, carestie, scoppio di focolai epidemici e malnutrizione. Tutto ciò sta avvenendo sullo sfondo di un’insicurezza sociale sempre più diffusa e di un fragile sistema sanitario.

Nonostante le siccità abbiano da sempre periodicamente colpito l’Africa Orientale, i cambiamenti climatici innescati dall’uomo spiegano l’eccessiva durata e gravità delle crisi attuali. I raccolti sono stati devastati, mentre per i pastori è divenuto quasi impossibile nutrire i propri animali.

Nel giro di un solo anno, il numero di persone in Somalia che hanno dovuta affrontare livelli estremi di denutrizione è aumentato del 91%.  Con le attuali previsioni metereologiche, secondo cui le piogge rimarranno un miraggio per tutto il 2023, il numero di somali che non riusciranno a soddisfare il proprio fabbisogno alimentare si moltiplicherà. Molti saranno costretti a lasciare le proprie case, nella disperata ricerca di aiuti umanitarie nelle zone urbane o lungo i confini con il Kenya e l’Etiopia. Alla fine del 2022, erano già 3 milioni gli sfollati interni, mentre almeno 20 mila somali avevano attraversato il confine col Kenya.

La crisi è destinata a peggiorare di giorno in giorno e, se non avverrà a breve una massiva mobilitazione a livello internazionale e l’avviamento di interventi multi-settoriali a lungo termine, migliaia di persone continueranno a morire di fame, pagando il prezzo di un modello di vita che ci ostiniamo a non mettere in discussione.

Eva Moriconi

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