È allarme siccità in Kenya, dove non piove dallo scorso marzo. Le conseguenze mettono in ginocchio la popolazione e a risentirne è anche la fauna locale.
Allarme per una siccità tanto ostinata e terribile come non se ne vedeva dal 1981. In Kenya non piove dallo scorso marzo e le conseguenze gravano sempre più sulla popolazione così come sulla fauna locale. Il governo ha infatti disposto l’abbattimento di milioni di uccelli colpevoli di aver devastato i campi spinti dalla siccità. Arsura e devastazione hanno innescato una crisi alimentare di tale portata da costringere numerose famiglie a dare in spose le proprie figlie in cambio di bestiame, unica fonte di sostentamento nella quale riporre speranza. Matrimoni combinati che, soprattutto nel nord del paese, hanno significato un aumento delle mutilazioni genitali femminili.
Una grave minaccia per la fauna e per l’uomo
I quelea, uccelli simili a passeri, rischiano di essere sterminati a milioni. Spinti dalla siccità hanno infatti devastato i campi coltivati alla ricerca di grano e riso da beccare, aggravando ancora di più la crisi alimentare che l’assenza di piogge aveva portato con sé. Un esemplare di questa specie infatti, riesce a mangiare circa 10 grammi di grano al giorno tanto basta per privare i kenyoti di circa 60 tonnellate di grano, sostiene la FAO. Il governo ha promesso di dar loro battaglia: sei milioni di quelea rischiano lo sterminio e a suon di pesticidi. Il governo è intenzionato a portare avanti l’eccidio attraverso un potente pesticida organofosfato, il Fention, pur essendo questa una
“sostanza chimica estremamente tossica per organismi non bersaglio e per gli uomini stessi”
Uomini già provati da siccità e carestie, sulle cui spalle grava ora una minaccia in più. E anche in questo caso, il prezzo più alto lo pagano le donne.
Di siccità e mutilazioni
Cammelli, bovini e ovini stanno morendo a causa della mancanza d’acqua e così molte famiglie
“stanno dando in spose le loro figlie per ricostituire le scorte famigliari spazzate via dalla siccità”
ha spiegato il dirigente Unicef Jackson Onyando.
Parliamo di famiglie vulnerabili, molte delle quali si affidavano ai programmi di alimentazione scolastica per sostenere i propri figli. Ora che la mancanza d’acqua ha sospeso il programma in questione molti minori appartenenti alle famiglie più vulnerabili si trovano privi di un adeguato sostentamento. L’unica soluzione pare a molti essere lo scambio con la dote matrimoniale. Un’emergenza che ricade ancora di più sulle donne e le giovani minorenni. Lo stesso Onyando segnala un aumento delle mutilazioni genitali femminili dovute all’esigenza di dare in sposa una ragazza pura.
Allarme siccità in Kenya: dalla crisi alimentare a quella umanitaria
“Solo riferendosi alle zone più colpite dalla siccità; Turkana, Marsabit, Isiolo, Tana, River, e garissa, sono già oltre un milione le persone che necessitano di assitenza alimentare e umanitaria”
ha detto il giornalista Franco Nofori in un’intervista per Africa Express.
Il Paese è in ginocchio e se non si troverà una soluzione adeguata la situazione non potrà che peggiorare. Diversi i rischi in gioco, sia sul piano della salute sia su quello economico e sociale. Da un lato il deterioramento della salute di più di 500 mila persone, molte delle quali sotto i cinque anni. Dall’altro un’ecatombe faunistica con ripercussioni su animali non bersaglio e sull’uomo stesso a causa dell’utilizzo di pesticidi altamente tossici. La riduzione di spazi incontaminati porterà la popolazione a contendersi quelle poche isole fertili aumentando il rischio di conflitti violenti e sanguinosi e a contingentare quanto ricavato. La recessione economica sarà inevitabile e le conseguenze sul piano sociale notevoli. In mancanza di un adeguato sostegno alimentare ed economico per molte famiglie l’unica possibilità di guadagno e prospettiva di sopravvivenza potrà essere dato dall’impegno in matrimonio di figlie minorenni.
Figlie pure.
Figlie mutilate.