Mentre l’attenzione della comunità medico-scientifica è giustamente rivolta alla pandemia da Covid-19, l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sposta il focus su un problema più antico, ma non meno dannoso. Il fumo di tabacco. Esso rimane, infatti, secondo il rapporto Ocse “Health at a Glance: Europe 2020”, la prima causa di morte prematura in Europa. Rimane, perchè l’allarme Ocse sul fumo era già stato lanciato attraverso i report degli scorsi anni. La situazione è complessivamente migliorata, ma la soluzione del problema appare ancora lontana.
I dati del report 2020: adolescenti e adulti
Nonostante la riduzione della percentuale nel corso degli ultimi decenni, secondo il report Ocse, in Europa circa il 20% delle persone fuma ogni giorno. A fronte di questo dato, sono 700.000 nell’Unione Europea le persone che muoiono ogni anno a causa del tabagismo.
Secondo il rapporto, tra i 15enni europei sondati nel 2018, il 18% ammette di aver fumato almeno una sigaretta nell’ultimo mese. La percentuale cresce fino al 25% in alcuni paesi, tra cui l’Italia. E’ dimostrato che il fumo di tabacco, o anche l’assunzione passiva, durante l’infanzia e l’adolescenza causino danni a medio-lungo termine. Tra questi, un incremento della probabilità di soffrire di malattie respiratorie, di malattie cardiovascolari e di cancro. Malattie e disturbi che, naturalmente, colpiscono soprattutto i fumatori adulti. Secondo i dati Ocse, circa la metà dei fumatori muore prematuramente. In media, 14 anni prima dell’età media di morte.
Tra gli adolescenti come a livello generale si registra, però, un calo dei fumatori. Ciò si può spiegare attraverso le politiche adottate dall’Unione Europea e dai singoli Stati. Su tutte, l’aumento della tassazione sui prodotti che contengono tabacco. In aggiunta, i divieti di fumo nei luoghi pubblici, le restrizioni riguardo l’acquisto di sigarette da parte di adolescenti e riguardo la loro pubblicizzazione, le attività di sensibilizzazione svolte all’interno delle scuole.
Gli altri fattori di rischio
Il tabagismo rimane, dunque, la principale causa di morte prematura in Europa. Ma non si tratta dell’unico fattore di rischio individuato dal rapporto “Health at a Glance: Europe 2020”. Tra gli altri, l’assunzione di alcol e di droga e l’obesità.
L’alcol rimane un grave problema. Se sono 700.000 i cittadini europei che muoiono ogni anno a causa del tabagismo, sono, infatti, tra i 255.000 e i 290.000 quelli che muoiono a causa dell’alcol. Anche in questo caso e nel caso delle droghe, la dipendenza inizia fin dall’adolescenza. Più di un quindicenne su cinque afferma di essersi ubriacato almeno due volte, mentre il 15% dei giovani tra i 15 e i 34 anni dice di aver fatto uso di cannabis nell’ultimo anno. Circa il 33% degli adulti, invece, dichiara di bere regolarmente. Il 20% degli adolescenti europei sono, infine, sovrappeso o obesi (dati 2018). I problemi di peso, secondo il report, sono causati principalmente da abitudini alimentari non sane e dalla mancanza di attività fisica regolare.
Questi dati suscitano certamente una riflessione, nella speranza che l’allarme Ocse sul fumo e sugli altri fattori di rischio non rimanga inascoltato.
Simone Guandalini