Dopo i recenti casi di morbillo, verificatesi a Catania, è tempo di riflessioni su una questione sanitaria divenuta delicatissima. Il morbillo torna a far paura, cosi l’ Azienda Sanitaria Provinciale catanese è scesa in campo, proponendo una nuova strategia per fermare la malattia, che spesso colpisce i più piccoli.
Verrà messo in atto un piano di intervento che, inevitabilmente, coinvolge anche gli ambulatori dove vengono effettuati i vaccini (Catania, Acireale, Mascalucia, Caltagirone, Paternò, Giarre, Adrano, Bronte e Palagonia). Quest’ultimi, infatti, saranno aperti anche il sabato mattina dalle 8:30 alle 12:30. Per i bambini, al fine di prevenire la malattia, verrà raccomandato di anticipare il vaccino già al sesto mese di vita.
Da mercoledì 11 aprile, sarà possibile effettuare, gratuitamente, una ricerca anti-corpale per adulti non vaccinati e al di sotto dei 50 anni. Ultima, ma non meno importante, l’email che verrà attivata, a disposizione di tutti coloro che chiederanno informazioni: [email protected]. Inoltre, grazie alla digitalizzazione, l’Asp ha provveduto a segnalare alle scuole, gli studenti in regola e quelli non in regola con la vaccinazione, in modo tale da avvertire i genitori quanto prima possibile. Qualora il vaccino non venisse regolarmente fatto, gli alunni della scuola dell’infanzia e degli asili nido non potranno frequentare le lezioni.
I numeri dell‘Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro: nei 411 casi rilevati dal primo gennaio al 28 febbraio di quest’anno, l’età media è stata di 25 anni, mentre 92 sono i contagi riferiti a bambini sotto i 5 anni di età, di cui 28 con meno di un anno. L’unico vero strumento capace di proteggerci è il vaccino, la diffusione dello scorso anno e l’aumento della mortalità deve far riflettere sull’importanza che questo assume. La causa principale dell’esplosione del morbillo, è proprio l’alto numero di persone non protette che permette una più ampia circolazione del virus. Più le persone non si vaccinano, maggiore è il rischio di registrare un aumento dei casi.
Alessandra Serratore