L’ Alienazione Parentale non esiste, oltretutto è pericolosa. Il Parlamento Europeo non ha dubbi e chiede a tutti gli Stati di non riconoscerla in sede di processo.
Alienazione Parentale
Lo psichiatra Richard Gardner elaborò l’alienazione parentale nel 1985. Una vera e propria sindrome che colpisce i figli al centro di un divorzio. I minori sviluppano rabbia, ostilità, paura nei confronti di uno dei due genitori. Un “lavaggio del cervello” operato dall’altro genitore, a causa del risentimento nei confronti del partner perduto. Secondo Gardner l’alienazione parentale si riconosce grazie alla presenza di due fattori. Il primo è l’odio totalizzante nei confronti del genitore alienato, a cui vengono attribuire tutte le colpe per la situazione dolorosa. Il secondo è l’amore incondizionato verso il genitore alienante percepito come perfetto, santificato come martire della situazione. L’alienazione parentale è ingiusta nei confronti del genitore alienato e inficia sulla salute mentale dei bambini. L’alienazione parentale è una teoria controversa, in quanto non è possibile stabilire con certezza se sussista e quali prove e test psicologici adottare per dimostrarla. Soprattutto va a sommarsi agli aspetti culturali presenti in un Paese, andando a colpire i generi in modo diverso e distruttivo. Basti pensare che in Italia viene definita anche Sindrome della Madre Malevola.
Alienazione parentale e Madre Malevola
Qui occorrono due premesse, prima di continuare. La prima è che divorziare è difficile e anche doloroso. Se ci sono dei figli in mezzo ecco che allora il panorama può farsi burrascoso. La seconda è che i pessimi genitori esistono, come esistono pessime madri. Affermare che l’alienazione parentale non abbia fondamento e che colpisca maggiormente le donne non significa dare per scontato che non esistano genitori che, nei fatti, alienano i figli e li strumentalizzano contro l’altro genitore. Una pratica orribile, lesiva dei minori, che riguarda sia le madri sia i padri. Qualche domanda però bisogna farsela se una sindrome viene attribuita sin dal suo nome in modo ricorrente ad un solo genere, passando il messaggio che sia la norma che le madri allontanino i figli dai padri.
La famiglia
La famiglia è un luogo dove si sprecano gli stereotipi di genere. Soprattutto in Italia. La mamma è sempre la mamma: depositaria della cura della casa e della crescita dei figli. Al padre spetta il sostentamento e la protezione del nucleo familiare. Una concezione della famiglia vecchia che permane ancora oggi e che è aiutata dallo svantaggio economico delle donne in genere, tra gender gap e disoccupazione femminile alle stelle. Questo si riversa nel divorzio: il mantenimento della moglie, l’affido della casa coniugale e dei figli alla donna è frutto diretto di questa realtà. E siccome le donne sono quelle che restano a casa coi figli ecco che nel senso comune l’alienazione parentale diventa malattia materna.
Il divorzio
Il Governo ha di recente cambiato le norme sull’assegno di mantenimento. Ora non è più solamente correlato alla disparità economica tra gli ex coniugi ma anche all’effettiva capacità di trovare impiego da parte dei singoli coniugi. La Corte Costituzionale ha insistito molto sul concetto di bigenitorialità. I figli hanno bisogno di entrambi i genitori e la parità sostanziale deve essere il punto di arrivo per il benessere stesso dei minori. Da qui il recepimento dell’alienazione parentale in sede di processo. Dopotutto si divorzia dal coniuge, mica dai figli. Questi cambiamenti sono dovuti proprio al Parlamento Europeo il quale ha redarguito l’Italia circa una disparità di genere in sede di divorzio che comportava un affidamento esclusivo alle madri pari al 90% dei casi e numero crescente di padri ridotti sul lastrico per mantenimenti conteggiati male o con troppa severità.
Come aggiustare le cose
L’ ago della bilancia però è finito all’estremo opposto. Nel tentativo di correggere il tiro, di equilibrare i rapporti tra i sessi, ecco che si è ecceduto di zelo. I figli vengono spesso tolti alle madri senza alcuna colpa a causa di accuse di alienazione parentale senza prove. Alcune sentenze sono finite in tragedia. Per esempio il piccolo Federico Barakat: accoltellato 37 volte dal padre durante una visita parentale in struttura protetta. Il padre, già in custodia cautelare in carcere per violenza domestica, ha goduto del privilegio di vedere il figlio in assenza della madre, a cui era stato sottratto con l’accusa di alienazione parentale. E a rimetterci è stato Federico. Un eccesso di zelo che è l’anticamera della violenza, anche di genere. Il Parlamento Europeo ha stabilito quindi che l’alienazione parentale non sussiste in caso di separazioni a causa di molestie e violenza. Il genitore che denuncia, con fondamento, ha diritto a proteggere se stesso e soprattutto i propri figli senza rischiare un’accusa di alienazione parentale. Soprattutto occorre ascoltare i bambini, senza pregiudizio ed interferenze. I minori se testimoni o vittime di violenza essi stessi non possono essere ignorati ma vanno protetti e allontanati dal genitore violento. Parlare di famiglia (e di divorzio) significa mettere mano alla percezione dei ruoli, all’occupazione femminile, al welfare. La legge non basta. Tuttavia non si può più agire per automatismi frutto di stereotipi di genere e teorie sorpassate. Un divorzio non può colpire i bambini in un’assurda battaglia tra i sessi dai (fin troppi) intenti personali e politici. Con buona pace degli eurodeputati di Lega e Forza Italia a cui l’alienazione parentale piace così tanto.
Alice Porta
Cara Alice Porta, noto con stupore che non hai detto nulla sull’80% e oltre di false pedo accuse mosse dalle madri ai padri per alienare loro i figli, con lo schifoso appoggio dei centri antiviolenza femminili.
Lo dico io?
No. No e ancora no.
Questo lo dicono e lo scrivono al Senato della Repubblica un manipolo di Magistrati donne per chiedere un un’intervento legislativo per arginare il dilagante odioso e abominevole fenomeno delittuoso.
Cosa fa la Senatrice Valeria Valente?
Beleave Women!!!
Basta la semplice denuncia della madre per allontanare subito i figli dai padri senza processo di verifica.
Il processo seguirà, con calma. Intanto in attesa di verifica penale sulla veridicità delle accuse i Padri non vedono i loro figli per anni!!!
Così facciamo salire le false accuse dall’80 al 95%. Giusto per avere una maggiore equità e giustizia sociale.
Alienare i Figli dai Padri sembra essere diventato uno sport internazionale femminista.
Che schifoso crimine quello di allontanare i figli dai padri.
Ma cosa vi hanno fatto di tanto terribile questi Padri da odiarli così tanto da togliere loro i figli?
Ti chiedo di riscrivere il tuo fazioso articolo e di renderlo equal gender perché come lo hai scritto non lo è per niente e umilia i 4.000.000 di padri separati, gli 800.000 che vivono sotto i ponti e mangiano alle mense della Caritas e non rendono memoria ai 250 padri che si suicidano ogni anno per l’alienazione dei loro figli.
Lorenzo Casesa
CEO WTC Rimini San Marino