Dovrebbero esserci più associazioni come Alice Campania, che dal 2000 lotta contro l’ictus cerebrale. Il suo presidente Giuseppe Russo si dedica anima e corpo alla causa, soprattutto in qualità di neurochirurgo.
L’ictus cerebrale è causato dalla chiusura o rottura di un vaso cerebrale, con un danno alle cellule cerebrali. Tale danno è la conseguenza di una penuria dell’ossigeno e dei nutrimenti trasportati dal sangue: si parla di ischemia. Si tratta di emorragia cerebrale, invece, quando il sangue esce dal vaso cerebrale rotto, causando una compressione.
Oggi 29 ottobre è la giornata mondiale contro l’ictus cerebrale, e come sempre l’associazione Alice, presente non solo in Campania ma in tutto il Paese, è dalla parte della salute e della vita. Russo parla dei dati, che purtroppo non sono molto buoni. Vi sono 13000 casi l’anno, e metà dei soggetti colpiti dall’ictus muore. Il restante 50 per cento è diviso anch’esso a metà: chi si riprende del tutto, e chi sopravvive con un deficit.
La tempistica gioca a favore (o a sfavore) nei casi di ictus, in quanto si può guarire, se si agisce tempestivamente e ci si rivolge a centri specializzati.
Di cosa si occupa Alice? Tale organizzazione senza scopo di lucro promuove attività ricreative e di vario genere per coloro che vengono colpiti da disfunzioni cerebrali. Questa giornata mondiale è la dodicesima, ed è organizzata dalla World Stroke Organization. In Campania, la città di Napoli è la protagonista assoluta, e si occupa delle tematiche più delicate, come il miglioramento delle cure e il “ritorno” nella società delle persone colpite da disfunzioni cerebrali.
Giuseppe Russo ha dichiarato che a Napoli manca un centro specializzato per la cura dell’ictus. Anzi, era prevista la costruzione di un dipartimento, ma all’ultimo momento è stata cancellata. Finora sono presenti centri a Caserta, Benevento e Salerno. Alice Campania sta facendo di tutto per compiere questo piccolo, grande passo avanti.
Veronica Suaria