Alfred Hitchcock scomparve nel lontano 1980, ma ancora oggi è considerato il “maestro del brivido”. Regista di film come “Psycho” e “Complotto di famiglia”, era (ed è ancora oggi) un’autorità in campo cinematografico.
Il 1 novembre è uscito “Tippi: a memoir”, il lavoro autobiografico dell’ex attrice e modella ottantaseienne Tippi Hedren. La Hedren, madre dell’attrice Melanie Griffith, era una delle muse di Alfred Hitchcock. Ella fu la protagonista di alcuni film del regista, “Gli uccelli” e “Marnie”, usciti rispettivamente nel 1963 e nel 1964. L’autobiografia, però, getta un’ombra sinistra sul regista inglese.
“Tippi: a memoir” non è solo il resoconto della carriera della Hedren, ma anche lo sconvolgente racconto delle molestie sessuali che la donna subì da Hitchcock. Il regista aveva notato la donna in uno spot, e l’aveva chiamata per interpretare la protagonista del film “Gli uccelli”. Fu così che iniziò l’ossessione di Alfred verso la Hedren. A quanto pare, egli era talmente geloso della donna da intimare al resto del cast di non parlare con lei. Inoltre, diventava molto possessivo quando la vedeva parlare con altri uomini.
La Hedren racconta che Hitchcock tentò di baciarla contro la sua volontà sul sedile posteriore di una limousine. Ella parla così dell’esperienza: “Fu un momento veramente ma veramente terribile. Ma non lo dissi a nessuno perché all’epoca la molestia sessuale e lo stalking erano termini che non esistevano. Inoltre chi era più prezioso per lo studio, lui o io?”
La donna racconta anche della scena finale de “Gli uccelli”. Hitchcock avrebbe dovuto utilizzare degli automi, invece usò veri e propri uccelli per mettere in difficoltà l’attrice. In un’occasione, inoltre, l’uomo si sarebbe adirato con lei e avrebbe minacciato di rovinarle la carriera. La piccola Melanie, in quel periodo, aveva solo cinque anni e la Hedren non aveva un uomo nella sua vita. Essere una madre single era difficile, e probabilmente la donna accettò passivamente tutte quelle angherie per continuare a lavorare.
L’Alfred Hitchcock dipinto in questa autobiografia è molto inquietante. “Tippi: a memoir” ci mostra il lato inedito del regista. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, nemmeno dal “maestro del brivido”.
Veronica Suaria