Gli occhi di un gatto intellettuale per guardare meglio nell’animo umano. Successo editoriale in Gran Bretagna, il romanzo di Alex Howard dal titolo Leggere è una faccenda da gatti, edito da Garzanti, ha nel suo insolito protagonista la chiave vincente che ha conquistato i lettori.
La Trama
Al centro della storia c’è G.B., il Gatto della Biblioteca dell’Università di Edimburgo. Felino a dir poco singolare. Legge qualunque libro con la voracità che mette nel divorare il suo amato bacon. Nella lettura trova lo stesso godimento che ha nel farsi fare i grattini dietro l’orecchio sinistro.
Alex Howard ha creato il suo felino pensante ispirandosi al gatto Jordan, cliente fisso dell’Università di Edimburgo, di cui ha osservato minuziosamente tutti i movimenti. Ne è venuto fuori G.B., animale in grado di riflettere e porsi domande, nonché acuto osservatore. Con passo felpato, il protagonista abbandona la sua università per concedersi lunghe esplorazioni nelle zone nuove della città. E ovunque si trovi è sempre desideroso di comprendere l’ambiente in cui si muove. I suoi compagni d’avventura sono il cugino londinese Tom Suddilondra, quello francese Bibliochat, e l’amata Micia della Pozzanghera.
I lettori scoprono ben presto che al suo frenetico girovagare, G.B unisce letture importanti. Da Nietzsche a Shakespeare, da Joyce e Orwell. Saranno loro ad aiutarlo nell’interazione con il mondo degli umani, mentre si dedica alla sua erba gatta, ai sonnellini nel calduccio della biblioteca e alla caccia al topo. Alle esperienze sul campo G.B alternerà riflessioni argute sull’uomo e sui suoi comportamenti, fino a svelarne qualità, debolezze e contraddizioni. Regalando alla fine di ogni capitolo consigli su libri da leggere e perle di saggezza su ciò che ha scoperto riguardo gli uomini. Chicche imperdibili di un romanzo brillante.
I temi
La storia inventata da Alex Howard è leggera, sottile, piena di ironia e tenerezza. Gli occhi di G.B. sono lo specchio segreto usato dall’autore per scrutare gli uomini, le loro abitudini, i loro sentimenti. L’inusuale protagonista del romanzo, al termine delle sue dotte elucubrazioni, elargisce ineccepibili perle di saggezza.
Per lui l’esistenza umana si avvita troppo spesso su inutili complicazioni, perdendo di vista la bellezza delle piccole cose. L’analisi comparata tra gatti e umani è dettagliata. Ed emergono differenze sostanziali, sia nello stile di vita che nella gestione delle emozioni. Al contrario degli uomini, i felini sanno praticare con attenzione la nobile arte del relax, hanno gusto nel mangiare, grande rispetto per la natura e disprezzo per le sciocchezze. I gatti esprimono i propri sentimenti in modo viscerale. Ne apprezzano la follia e ne comprendono i limiti.
Gli esseri umani invece tendono a nascondere le emozioni dietro silenzi e frasi ambigue. La conclusione a cui giunge G.B. è impietosa. Gli uomini vivono nell’inconsapevolezza del mondo, pertanto non possono insegnare nulla ai gatti. Ma per entrambi vale lo stesso insegnamento. La vita è meglio viverla che pensarla. Il segreto sta tutto nel godersi ogni singola esperienza, ogni singolo momento.
Michele Lamonaca