Alessandro Magno, il condottiero macedone appartenente alla dinastia degli Argeadi, istruito dal filosofo Aristotele e famoso per aver conquistato e riunito buona parte del mondo allora conosciuto non sarebbe morto di omicidio o di abuso di alcolici. Secondo recenti studi infatti sarebbe rimasto paralizzato a seguito della sindrome di Guillain-Barrè, creduto morto e, infine, seppellito vivo.
Questo studio condotto dalla ricercatrice Katherine Hall della “Dunedin School of Medicine” dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda e pubblicato su “The Ancient History Bullettin” darebbe molte risposte sulla morte di Alessandro Magno ,avvenuta nel 323 a.C. . In molti antichi scritti infatti si legge come dopo alcuni giorni dalla morte, il corpo di Alessandro Magno non aveva ancora cominciato a decomporsi. Gli antichi macedoni giustificarono questo fatto dichiarando che il loro condottiero e re fosse un dio. Nella stessa “Vita di Alessandro” scritta da Plutarco infatti, si legge come Alessandro Magno discendesse da Eracle per parte di padre e, addirittura da Achille, per quella di madre. In realtà, con molte probabilità, come ci dimostra la Hall era ancora vivo.
Infatti, la malattia che colpì Alessandro Magno, la sindrome di Guillain-Barrè, è un morbo neurodegenerativo che colpisce il sistema nervoso periferico, ossia quello che mette in contatto il cervello col resto del corpo portando ad un progressiva paralisi totale. Questa malattia avrebbe portato Alessandro Magno a perdere prima la funzionalità degli arti, poi della parola ed infine del respiro stesso. All’epoca l’unico metodo per riconoscere la morte era ascoltare la respirazione. Questo, come spiega la Hall, avrebbe causato la falsa diagnosi più incredibile della storia, poiché la malattia avrebbe reso il respiro di Alessandro Magno talmente debole da essere quasi impossibile da udire.
Un altro tassello che va componendo il mosaico della scomparsa di Alessandro Magno è il fatto che, come riportano diversi scritti, il condottiero macedone poco prima di morire accusò febbre e fortissimi dolori addominali mantenendo però la lucidità mentale fino alla fine. La Hall spiega questo affermando come i malanni fossero semplicemente l’esplodere della sindrome di Guillain-Barrè che, essendo un’infezione causata dal batterio Campylobacter pylori, ha esattamente questi sintomi. Il fatto che la mente di Alessandro Magno fosse perfettamente lucida invece viene spiegata dal fatto che, semplicemente, non fosse in punto di morte, anzi.
Matteo Furina