Alemanno e il suo nuovo partito: tra critiche e smentite ci sono già le prime rinunce di partecipazione

Alemanno e il suo nuovo partito

Fallisce sul nascere l’iniziativa di Alemanno e il suo nuovo partito, i primi invitati fanno già un passo indietro e prendono le distanze dall’ex sindaco di Roma

Sono circolate diverse voci su Gianni Alemanno e il suo nuovo partito ma non soltanto tra i curiosi, bensì tra gli stessi invitati al congresso.
L’ex sindaco di Roma ha organizzato un evento il 24 e il 25 novembre presso il Midas Palace Hotel nella Capitale. Tra gli invitati persone di spicco, intellettuali e politici. Eppure, poco più di una settimana prima dell’incontro previsto iniziano a presentarsi diverse disdette.

Moni Ovadia, scrittore, è il primo a prendere le distanze da Alemanno. Le spiegazioni sono semplici, nessuno aveva avvisato Ovadia della vera natura dell’evento. Le giornate del 24 e 25 novembre gli erano state, al contrario, illustrate come uno spazio aperto per poter parlare della questione israelo-palestinese.

A seguire i passi di Ovadia è Elena Basile, ex funzionaria della Farnesina. La Basile, mossa dalle stesse motivazioni iniziali dello scrittore e vittima della stessa menzogna aveva deciso di recarsi all’evento per potersi confrontare su importanti temi di attualità. La scoperta della verità e il conseguente ritiro della partecipazione è arrivato dopo il tweet di Alemanno in cui presentava il suo nuovo partito.

Sempre su Twitter l’ex sindaco di Roma ha condiviso la locandina del nuovo partito: il “Forum dell’indipendenza italiana”. Il partito in questione nasce con l’intento di mettere in contatto realtà politiche opposte, da qui il nomignolo rosso-bruno. A confermarlo sono anche i nomi dei partecipanti originariamente previsti al convegno: Marco Rizzo, presidente onorario del Partito Comunista Italiano; Moni Ovadia, parte della sinistra movimentista; Fabio Granata, destra sociale in purezza; Elena Basile, ex ambasciatrice dell’Italia in Belgio per citarne alcuni. Sotto al titolo appaiono a caratteri cubitali i nomi di coloro che Alemanno ha invitato al dibattito. Tuttavia, si sa già che il partito, presentato come né di destra né di sinistra, non solo non avrà i partecipanti previsti ma si ritroverà, senza ombra di dubbio, ad infoltire le fila dei sovranisti.

Eppure c’è ancora chi, al contrario della Basile e di Ovadia, ha deciso di restare nonostante tutto e spiegare le sue ragioni. È il caso di Rizzo che chiarisce il suo ruolo all’interno del convegno. Sarà, infatti, realmente presente una tavola rotonda in cui discutere sui temi di attualità. Il presidente onorario del Partito Comunista Italiano specifica dunque che prenderà parte al dibattito ma non al congresso formativo del partito di Alemanno che si terrà nella stessa occasione. È certo che Alemanno, oltre a modificare la locandina dell’evento, dovrà cercare almeno due sostituti disposti a prendere parte al cosiddetto dibattito.

Margherita De Cataldo

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