Nella notte tra il 25 e il 26 agosto è stato appiccato il fuoco nel portone del Municipio di Alcamo, in provincia di Trapani. Solo dopo l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco , i Carabinieri hanno potuto avviare le indagini così da individuare gli eventuali artefici e le origini dell’incendio.
Il sindaco 5 Stelle in carica dal 2016, Domenico Surdi, ha dichiarato in proposito: “Sapevamo che sarebbe stato difficile, sapevamo che sarebbe servito parecchio tempo e soprattutto sapevamo che avremmo potuto infastidire qualcuno. Loro però non sanno che noi non molleremo e che i nostri ideali non bruceranno mai. Alcamo cambierà!”
Forse a qualcuno ha dato fastidio la schiacciante vittoria del partito fondato da Grillo in quanto Alcamo da anni era una roccaforte del centrosinistra in Sicilia: alle politiche del 2013, addirittura, il Movimento 5 Stelle ricevuto il 48% dei voti nelle schede per la Camera dei Deputati. Una discesa elettorale, quella del Pd, che nasce dall’indagine giudiziaria sul sistema del voto clientelare durante le amministrative del 2012. Uno dei maggiori indagati dell’indagine fu Antonino Papania, ex senatore del Pd, che è stato condannato a 8 mesi di reclusione per il reato di voto di scambio durante le elezioni amministrative.
Secondo l’europarlamentare Ignazio Corrao,l’incendio è un chiaro segnale che evidenzia l’intenzione di bloccare il percorso di legalità avviato dalla nuova Amministrazione: “Ancora nel 2017 siamo costretti ad assistere a questo genere di squallide vigliaccherie . Immaginate cosa vuol dire provare a portare la legalità in realtà dove l’illegalità era una regola talmente assodata da essere considerata giusta e normale. La giunta a 5 stelle di Alcamo sta cercando di fare le cose giuste nell’assoluto rispetto delle regole e ha davvero tanto bisogno di sostegno e vicinanza da tutti i cittadini”
Anche Luigi Di Maio vede all’origine del gesto, una mossa per colpire il Movimento e il processo di legalizzazione ormai avviato: “Questa notte il portone del municipio di Alcamo, un comune a 5 stelle, è andato a fuoco. Una brutta sorpresa, un atto vile che colpisce non solo il sindaco e l’amministrazione, ma tutti i cittadini onesti, tutti i cittadini che non vogliono essere più schiavi di politiche disastrose, ma costruttori di nuove comunità in cui la legalità è il segno distintivo”
“Abbiamo subito più e più volte intimidazioni come a Pietraperzia, per fare un esempio – ha aggiunto il 5 Stelle – Nelle intercettazioni, quando criminali e mafiosi parlano di noi, ci detestano perché siamo incorruttibili, non accettiamo mazzette, e non trucchiamo appalti. Perciò diamo fastidio. Siamo tutti con Domenico Surdi, la sua giunta, la sua maggioranza e con tutti i cittadini di Alcamo”.
Dorotea Di Grazia