Ieri, c’è stato un attentato a Milano, la vittima è l’albero di Natale situato a Piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale. L’aggressore è un giovane ventunenne originario del Gambia, che si è arrampicato per togliere la croce posta sulla cima del finto abete. Il motivo che l’avrebbe spinto a compiere questo gesto sta nel fatto che per lui “non era buono“, riferendosi proprio alla croce.
L’albero di Natale è sano e salvo
Il tentativo è fortunatamente fallito, grazie al tempestivo intervento degli agenti di polizia, che hanno bloccato il ragazzo e lo hanno condotto in questura. Qui è stato identificato e denunciato per danneggiamento aggravato. Il giovane era in stato alterato.
Ma questo non è il primo ‘incidente’ di Natale. Difatti, nei giorni scorsi, la stessa piazza era stata al centro di aspre polemiche per la scelta di concederne una parte al governo della Tunisia. Governo che ha colto al volo l’occasione per pubblicizzare il turismo nel proprio Paese. Così è stata installata una struttura con richiami arabi, davanti all’uscita della stazione Centrale. Le critiche non hanno tardato a farsi sentire. La prima è stata quella di Samuele Piscina, leghista e presidente del Municipio 2 (in cui si trova Piazza Duca d’Aosta). La struttura in questione ha la forma di una porta tunisina, corredata di musiche e danze arabe.
Ciò che più lascia interdetti Piscina e altri cittadini milanesi è che nella stessa piazza è stata vietata la presenza di mercatini di Natale. Eppure, è un luogo centrale e nevralgico per gli affari, soprattutto nel periodo natalizio. Il leghista non si spiega come si possa sottrarre una piazza al suo Municipio di pertinenza, concedendola però a degli stranieri. La sua reazione non stupisce affatto, dal momento che la posizione dei sostenitori della Lega nei confronti degli stranieri è ormai risaputa.
Brutta annata per gli alberi di Natale
Sembra proprio non esserci pace quest’anno per gli alberi di Natale. Prima è toccato a Spelacchio, così è stato soprannominato l’albero posto di fronte al monumento dell’Ara Pacis a Roma, che ha sollevato molte polemiche per il suo aspetto appunto “spelacchiato”. Non sono mancate di certo le battute ironiche e i confronti con gli alberi delle altre principali capitali europee (e non solo) non hanno fatto altro che diminuire il già scarso livello di gradimento del misero alberello. Poi, ieri, è stata la volta di questo stupendo albero luminoso a Milano.
Chissà, magari andrà meglio il prossimo anno, sperando in alberi di Natale più rigogliosi e meno presi di mira.
Carmen Morello