Quando gli alberi pronunciano il loro “sì”

Il matrimonio degli alberi è un rito bucolico, tipico del “Maggio” di Accettura (paese materano).

Esso ha origini pagane ed corrisponde a un inno alla fertilità, alla primavera a tutto ciò che indica il risveglio dal lungo torpore invernale. E’ il simbolo della rinascita, del cambiamento a nuova vita.

La festa è scansionata in diverse tappe. Essa ha inizio il sabato che precede la Pentecoste e finisce il martedì successivo.

andreasemplici.blogspot.com
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La maggior parte dei paesani soprattutto uomini si recano nella foresta di Gallipoli, alle prime luci dell’alba,in cerca del miglior agrifoglio del posto. Quest’albero sempreverde è chiamato Cima e viene trascinato in spalla fino al paese da uomini forti e volenterosi. Il tragitto percorso dall’ albero è sempre  allietato da suoni e canti tradizionali lucani e da del buon cibo innaffiato da abbondante vino locale.

In contemporanea, un altro albero( detto Maggio) il cerro viene spostato dal bosco di Montepiano  e portato su carri di legno trainati da buoi. Arrivano in paese, accolti con canti e grida di giubilo.

Nella piazza centrale  avviene l’incontro tra la Cima e il Maggio e in questo modo è  possibile celebrare il matrimonio.

Le due specie di alberi subiscono l’innesto, operazione tipica del mondo contadino e  in un secondo momento,quando ormai sono uniti per la vita si rende possibile il loro innalzamento.

Simbolo di libertà e rettitudine, diventa luogo di incontro ma soprattutto di sfida.

Infatti, per le giovani leve del borgo rappresenta un banco di prova e di sfida perché i ragazzi  insieme ai coetanei possono mettere in mostra la propria bravura nella scalata del Maggio.

Il Maggio di Accettura è una festa solenne celebrata in onore di San Giuliano.

In Basilicata, rappresenta una delle attrattive più belle della regione. Esso è ricordato soprattutto  per il gran numero di partecipanti tra organizzatori e turisti.

Ogni anno fa rivivere, negli accetturesi e non solo, emozioni semplici e delicate che avvicinano l’uomo al mondo agreste.

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