La notizia arriva dall’Università di Lipsia, uno studio uscito su Scientific reports ha individuato una relazione tra presenza di verde vicino casa e una diminuzione dei casi di depressione.
La cosa interessante è che non si sta parlando della presenza di grandi parchi fruibili ma semplicemente di presenza di alberi nelle strade, da qui la sintesi nel titolo: gli alberi combattono la depressione.
Già studi precedenti avevano indicato che la presenza di verde pubblico apportava dei benefici allo stato mentale, ma si trattava essenzialmente di benefici autoriportati tramite questionari forniti ai soggetti partecipanti agli studi.
In questo caso invece gli scienziati guidati dalla dott.ssa Melissa Marselle hanno adottato un approccio empirico più affidabile, utilizzando i dati di un grande studio sulla salute degli adulti hanno messo in relazione la prescrizione di farmaci contro la depressione con la presenza di alberi nel vicinato dei residenti e hanno constato la correlazione inversa: dove salgono gli alberi diminuiscono le prescrizioni.
Dicevo che è particolarmente interessante che si stia parlando dei classici filari di alberi piantati nelle strade perché pianificare uno spazio di verde pubblico è un impegno ed è costoso e non è certo facile in quartieri già esistenti, invece piantare alberi è una soluzione semplice ed economica.
Una misura quindi che oltre a conservare la biodiversità ed aiutare con inquinamento e cambiamento climatico aiuterebbe a combattere la depressione.
In particolare gli alberi piantati vicino casa combattono la depressione in molteplici modi: innanzitutto quando si è a casa e si guarda fuori dalla finestra e si vede il verde e la biodiversità.
Inoltre quando si espleta la routine quotidiana, una semplice passeggiata o il tragitto per andare al lavoro, farlo in viali alberati apporta benefici alla salute mentale anche se non si ha il tempo di recarsi in un parco pubblico per trascorrere un po’ di tempo in mezzo alla natura.
Infine non è secondario il fatto che rendere più verdi i quartieri residenziali rappresenta anche un fattore di riequilibro sociale; i ceti meno abbienti anche in questo caso sono svantaggiati, è meno probabile che abbiano la possibilità di andarselo a cercare il verde, rendere più verdi i quartieri semplicemente piantando alberi sarebbe un’opera di riequilibro sociale che non danneggerebbe nessuno, sarebbe un beneficio sia per i meno abbienti che per gli altri.
Roberto Todini