La fondazione Barilla Center Food And Nutrition ha aperto oggi i lavori a Milano, del 9° forum su alimentazione e nutrizione sostenibile.
Si ritrovano alcuni tra i massimi esperti e opinion maker sul tema della nutrizione sostenibile. Si va da Raj Patel, scrittore e accademico inglese, considerato uno dei maggiori esperti sulla crisi alimentare mondiale, a Felix Finkbeiner, che con la sua organizzazione ha piantato 3 miliardi di alberi in tutto il mondo. L’attivista americano Marc Buckley, fondatore di una delle più famose industrie di healthy beverage completamente sostenibili, coordinatore del Climate Reality Project di Al Gore per Austria e Germania e Guido Barilla che racconterà la ‘Roadmap di Bcfn e Un Sdsn (Sustainable Development Solutions Network dell’Onu ) con lo scopo di individuare una road map per il raggiungimento dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite’.
“Il Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione di Milano” – ha detto Luca Virginio, vice Presidente BCFN – vuole rappresentare un passaggio importante per centrare 4 obiettivi chiari a cui puntare”. Ovvero : 1) La promozione di “conoscenza e azione a favore delle diete sostenibili”, 2) Lo sviluppo di nuovi modelli “sull’uso del suolo in agricoltura, industria, città e comunità”, 3) La promozione di “ricerche e analisi per monitorare i progressi raggiunti da tutti i Paesi e stabilire un benchmark valido e scientifico per i decisori politici” 4) la creazione di “un sistema educativo in grado di formare i leader di domani, per promuovere la cittadinanza globale e l’innovazione con un programma di dialogo coi docenti”.
Nella due giorni del Forum, verrà presentato il ‘Food Sustainability Index’, uno strumento (matematico) che valuta i Paesi dove il cibo è “buono e sostenibile”. In questa edizione sono 67 i Paesi mappati (33 in più rispetto all’anno precedente), con l’aggiunta di un indicatore di reddito della popolazione.
Saranno premiati i vincitori del Food Sustainability Media Award, il premio giornalistico di Bcfn e Thomson Reuters Foundation (TRFf), nato per dare risalto ai media che mettono in luce i paradossi del sistema alimentare: Gregg Segal, per il reportage ‘Daily Bread‘ pubblicato su Time Magazine e Maggie Andresen per il lavoro ‘Journey to Better Health: Childhood Malnutrition in Rwanda’. Premiati anche i lavori di Helena Bottemiller Evich: ‘The Great Nutrient Collapse‘, Nastasha Alli per ‘Why The Philippines May Run Out Of Fish By 2048’ e Kim Harrisberg con il suo servizio ‘Food Apartheid’.
Bcfn presenta poi il progetto Su-Eatable Life (di cui è capofila insieme a GreenApes, Wageninen University e la Sustainable Restaurant Association): un’iniziativa triennale finanziata dalla Commissione europea, nata per ridurre le emissioni di Co2 e l’impronta idrica, intervenendo sulle mense aziendali ed universitarie. E, domani ci sarà la premiazione di “Bcfn, Yes!”, il concorso, nato nel 2012, che prevede tre borse di studio da 20 mila euro per i migliori progetti di ricerca sulla sostenibilità agro-alimentare rivolto a dottorandi e ricercatori postdoc under 35.
L’idea eccellente del BCFN è quella di cercare un percorso per far nascere una cultura del cibo e del rispetto del uso delle risorse (limitate) del pianeta, e lo presenta come scopo primario. Si pone l’obiettivo di partire dalle scuole e procedendo per gradi arrivare alla politica.
C’è bisogno oggi di queste iniziative? Dal mio punto di vista, si. Sono ancora troppi gli sprechi e le diseguaglianze nel pianeta per poter pensare di non dover proporre un diritto all’acqua e al cibo per tutti. Ed una conoscenza del buono, giusto e pulito. Che almeno in un futuro prossimo si capisca che le risorse sono limitate, e che non c’è altra possibilità se non la generazione di una cultura sostenibile, per evitare i conflitti.