Oggi al posto di un galantuomo autorevole, serio, rispettoso, profondo conoscitore delle Istituzioni e del Paese come Sergio Mattarella, l’Italia avrebbe potuto avere al Quirinale Vittorio Ferltri. Proprio un razzista anti-meridionale dichiarato come Feltri.
Uno che ancora ieri ha definito i meridionali in molti casi
“inferiori, e non importa se si arrabbiano”.
A proporlo al posto di Mattarella furono nel 2015 – e ci sorprendiamo ancora? – il solito duo comico Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
“Proponiamo per il Quirinale Vittorio Feltri: persona libera, abituata a dire quello che pensa, coraggiosa” disse l’ineffabile Giorgia Meloni.
E Salvini a ruota: “Feltri è d’accordo con la nostra candidatura. Lui è un esempio di coraggio”.
Ecco, per loro l’esempio di coraggio non era allora Sergio Mattarella, fratello di un uomo ucciso da Cosa Nostra, che lo teneva fra le braccia stretto mentre moriva. No.
Per loro un uomo coraggioso è ed è uno che insulta da mattina a sera i deboli, i poveri, uno che esalta i potenti, che offende meridionali, donne, omosessuali, senza freni e ipocrisie.
Per loro questo è l’uomo che oggi avrebbe dovuto sedere al Quirinale al posto di Sergio Mattarella.
Vittorio Feltri.
Con gran gioia dei meridionali che sentitamente ringraziano. Leggono eccitati lui.
E votano felici loro.
Emilio Mola