Morto il capo dell’Isis Al Baghdadi

al baghdadi

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Il capo dell’Isis, ricercato da oltre dieci anni, si è fatto saltare in aria durante un’operazione militare statunitense, tra Siria e Turchia. 

E’ morto questa notte Abu Bakr al Baghdadi, capo dell’ISIS durante un’operazione militare statunitense, a nord della Siria. La notizia è stata data direttamente dal presidente statunitense Donald Trump. Il leader dello stato islamico si sarebbe fatto esplodere prima di essere catturato dai militari antiterrorismo americani. Oltre ad al Baghdadi, nell’operazione hanno perso la vita anche altri miliziani, alcune donne e tre bambini. Catturati invece altri sospettati appartenenti all’Isis.




Al Baghdadi era a capo dell’ISIS da ben nove anni. Nel 2014 aveva annunciato la nascita del Califfato Islamico e, successivamente, era riuscito a trasformare l’ISIS  nel gruppo terroristico più temuto di sempre.

L’annuncio della morte

Il settimanale Newsweek aveva anticipato la notizia, riprendendo un tweet del presidente Trump che parlava di “qualcosa di molto grosso”. Il mistero è stato svelato qualche ora dopo, durante la conferenza stampa svoltasi alle 9 alla Casa Bianca (le 14 in Italia). Trump ha riferito di aver seguito le operazioni dalla Situation Room, il centro di gestione di intelligence situato nei sotterranei della West Wing della Casa Bianca, all’apice di un lavoro durato due settimane.

Con lui sarebbero morti anche tre dei suoi figli





Le forze statunitensi hanno circorscritto una zona vicino alla cittadina di Barisha, nei pressi del confine turco. In quest’area, controllata dai ribelli, l’estremismo sarebbe particolarmente radicato. In pieno stile Trump, la conferenza stampa ha svelato i dettagli sugli ultimi momenti di vita di uno dei principali nemici degli Stati Uniti. Trump ha riferito che al Baghdadi avrebbe vissuto l’operazione in “completo panico e terrore, terrorizzato dalle forze Usa”. Avrebbe tentato anche la fuga attraverso un tunnel, ma i militari l’avrebbero fermato, grazie anche all’uso di cani addestrati. Arrivato in fondo alla galleria, Al Baghdadi si sarebbe fatto esplodere, insieme a tre bambini, presumibilmente suoi figli. I militari avrebbero proceduto poi all’identificazione, anche se i resti dovranno essere sottoposti a ulteriori analisi.

Un lavoro reso possibile anche da Russia e Turchia




Trump ha ringraziato poi i vari governi che hanno contribuito all’operazione. La Russia, infatti, ha permesso agli elicotteri statunitensi di volare sopra la zona di Idlib, spazio aereo controllato dai russi. Un supporto simile è stato fornito dalla Turchia. Trump ha inoltre citato tra i facilitatori dell’operazione anche il regime siriano di Bashar al Assad, il governo iracheno e i curdi siriani, che hanno fornito agli Usa alcune notizie di intelligence.  Fondamentale anche l’apporto della tecnologia. Al Baghdadi era comparso in video solo sei mesi fa, spazzando via le voci di una sua presunta (ed ennesima) morte, dopo cinque anni di assenza.

Elisa Ghidini

 

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