Nei contesti lavorativi ci si ritrova spesso a dover eseguire più compiti contemporaneamente. Capita spesso, infatti, che oltre a svolgere i compiti previsti dalle proprie mansioni lavorative, si finisca per dare una mano a qualche collega in difficoltà. Quali sono le implicazioni di questo dare aiuto ai propri colleghi? È sempre auspicabile aiutare gli altri?
“Ma perché non chiede aiuto al proprio superiore?”. Fonte: amyeisenstein.com.
Ti aiuto o non ti aiuto?
Tendenzialmente, è abbastanza accettato che fornire aiuto ai propri colleghi possa giovare non solo a chi riceve questo aiuto, ma anche a chi lo dà. Si pensa che questo sia dovuto al contagio emotivo che deriva dal fatto che chi viene aiutato esprimerà delle emozioni positive (provenienti dal sollievo di essere riuscito a fare ciò che stava facendo) che a loro volta influenzeranno positivamente chi ha fornito questo aiuto. È sempre vero? Consideriamo infatti che fornire aiuto ai propri colleghi non è sempre vantaggioso. Molto dipende, infatti, dal contesto lavorativo in cui ci si trova.
Il clima di supporto sociale
A fare la differenza, stando almeno a questa nuova ricerca, è il clima di supporto sociale. Questo clima consiste nella disponibilità percepita di assistenza concreta e socio-emotiva che proviene – in ambito lavorativo – da colleghi e superiori. Paradossalmente, però, gli effetti benefici dell’aiutare gli altri colleghi si manifesterebbero non quando il clima di supporto sociale è elevato, ma quando questo clima è scarso!
Eventi salienti e compensazione
Gli autori della ricerca provano a spiegare questo fenomeno sostenendo che, in questi contesti, aiutare gli altri è un evento più raro e quindi viene vissuto come un evento più saliente. Gli eventi salienti, infatti, sono in grado di generare forti emozioni, specialmente se l’evento è collegato a importanti obiettivi lavorati (come salvare la vita di un paziente). Un’altra spiegazione punta invece sul fatto di aiutare i colleghi per compensare una situazione lavorativa poco piacevole, soddisfacendo così il bisogno di appartenenza di chi fornisce aiuto.
Quando l’aiuto è dato per scontato
Nei contesti in cui il clima di supporto sociale è alto, aiutare gli altri può essere considerata la norma e non qualcosa di eccezionale (divenendo dunque meno saliente). Questo è vero anche in quesi casi in cui il supporto sociale fornito dal proprio superiore è alto. In breve, ci si chiede perché chi si trova in difficoltà si dovrebbe rivolgere a noi e non al proprio superiore, visto che è una persona disponibile. Questo sembra ancora più vero per quei lavori che richiedono una grande quantità di risorse (si pensi agli infermieri). In sostanza, molto dipende dal contesto lavorativo in cui ci si trova. E voi? Pensate che in effetti bisogna capire quando è il caso di aiutare un collega, o lo fate comunque? Come vi comportate di solito? Fatecelo sapere con un commento.
Davide Camarda