Airbnb mette in affitto la Casa Blu di Monet a Giverny per 300 euro a notte

Scorcio del giardino di Claude Monet. Fonte: commons.wikimedia.org; immagine di Remi Jouan

Per gli amanti dell’impressionismo ed utenti di Airbnb da ora sarà possibile pernottare in uno dei luoghi più suggestivi e significativi per la vita e l’arte di Claude Monet.

airbnb
La Maison Bleue. Fonte: Airbnb.it

Si tratta della Casa Blu (Maison Bleue), nel cui giardino il maestro dell’impressionismo passava il tempo a dipingere e a coltivare l’orto quando si trovava a Giverny. Il villaggio della Normandia divenne la dimora definitiva di Monet nel 1883 fino alla sua morte nel 1926. La presenza del pittore attirò molti artisti nel paese, specialmente americani. L’azienda Airbnb può vantare, tra le camere in affitto, quelle della casa che vide camminare tra le sue mure e nel suo giardino il grande impressionista.

Di Monet a Giverny non rimane solo la sua tomba, ma anche la sua abitazione, uno dei monumenti francesi più visitati dai turisti non francesi, in primis americani e asiatici. In particolare è il suo giardino l’elemento che desta la maggiore attenzione negli ammiratori del pittore, dato è stato non solo il luogo in cui Monet lavorava ma anche la sua principale fonte d’ispirazione per il suo lavoro artistico.

Sul sito di Airbnb è infatti disponibile la scheda informativa sull’abitazione, con relativo calendario delle prenotazioni: il prezzo per una notte si aggira tra i 200 e i 300 euro. Un costo alto, se paragonato con quelli degli alberghi consultabili sul sito del comune di Giverny, che si aggirano tra i 90 e i 150 euro, ma bisogna considerare il valore culturale e storico della casa considerata.




Airbnb ed il turismo di massa

D’altra parte non è la prima volta che il nome di Airbnb è affiancato al turismo culturale in Francia: il concorso per una notte al Louvre ha suscitato non solo entusiasmo ma anche alcune perplessità presso i professionisti dei beni culturali. Questo uso del patrimonio culturale secondo i critici riduce lo stesso a mero prodotto commerciale da dover vendere al massimo, seguendo la logica del turismo di massa e “mordi-e-fuggi”.

Tale approccio è dannoso perché appiattisce la varietà culturale che un luogo può offrire: gli esiti sono visibili sia nel cambiamento del paesaggio urbano che nella percezione stessa dei luoghi coinvolti. Airbnb, insieme ad altre startup nate e cresciute in seno ad Internet hanno cambiato drasticamente il volto del turismo e dei viaggi negli ultimi anni, rendendolo a portata di quasi tutte le tasche e fornendo un importante supporto per le attività ricettive e turistiche; sarebbe però superficiale non vedere anche gli aspetti negativi di queste realtà.

 Barbara Milano.

Exit mobile version