Nella giornata del 13 Gennaio si è tenuta una manifestazione nel villaggio di Nabi Saleh, in favore di Ahed Tamimi, palestinese di 16 anni arrestata il 19 Dicembre per aver strattonato un soldato israeliano.
Complice di questo gesto è stato l’aver visto, qualche ora prima, il cugino Mohammed ferito alla testa da una pallottola di gomma che gli ha rotto la mascella prima di conficcarsi nel cranio.
La ragazza è comparsa in un tribunale militare il primo Gennaio con 12 capi d’accusa, compreso l’assalto.
L’esercito l’ha tenuta sotto custodia e oggi ci sarà una nuova udienza che oltre ad Ahed vede sul banco degli imputati anche la madre Nariman, rea di aver ripreso e postato con un video il gesto di Ahed.
Dopo lo scontro con il soldato la ragazza ha girato anche una diretta Facebook
Spero che tutti prendano parte alle manifestazioni, che sono l’unico modo per raggiungere l’obiettivo. La nostra forza è nelle pietre, e spero che il mondo si unisca per liberare la Palestina, perché Trump ha fatto la sua dichiarazione e deve prendersi le responsabilità di ogni nostra reazione. Ciascuno deve fare la sua parte, accoltellando, lanciando pietre o cercando il martirio: dobbiamo unirci perché il nostro messaggio sia ascoltato
Ahed in seguito a questo gesto è diventata un icona della resistenza palestinese.
Alla manifestazione hanno preso parte un centinaio di persone, cantando per la sua liberazione e contro l’occupazione israeliana della Cisgiordania oltre a leader di varie fazioni della Palestina e membri arabi del parlamento israeliano.
Il padre di Tamimi, Bassem, egli stesso un importante e noto attivista contro l’occupazione israeliana, ha ringraziato i partecipanti per la loro “solidarietà con Ahed” ma sia lui che la madre Narian sono preoccupati per le sorti della figlia la quale è stata definita una violenta sin dalla giovane età, quando ancora molto piccola morse violentemente un militare che voleva arrestare suo fratello. Sembrerebbe che per lei sia prevista una pena esemplare, colpevole di aver ferito l’onore dell’esercito israeliano.
Anche L’Unione europea ha espresso preoccupazione per la detenzione di minori da parte di Israele, citando anche il caso di Ahed Tamimi.
Stella Viola