Uno studio effettuato sui veterani americani , presentato all’incontro annuale di Anesthesiology 2020 , afferma che la pratica dell’agopuntura prima di sottoporsi agli interventi chirurgici può rivelarsi utile. Tale metodo fa sì che il paziente soffra meno il dolore e dunque abbia minor bisogno di ricorrere agli oppioidi. Gli stessi veterani hanno riportato che la pratica dell’agopuntura li rendeva più soddisfatti nel controllo del dolore, al contrario di quelli che non si erano sottoposti a questa pratica.
Più opzioni per contrastare il dolore
Secondo quanto asserisce Brinda Krish, l’autrice principale dello studio nonché anestesiologa al Detroit Medical Center, il 6% dei pazienti a cui vengono somministrati oppioidi, dopo l’intervento chirurgico ne diventa dipendente. Inoltre, sempre secondo la ricercatrice, i veterani mostrano probabilità più alte – circa il doppio – di morire per un’overdose di oppioidi accidentale rispetto ai civili.
Agopuntura tradizionale e agopuntura da campo di battaglia
Durante lo studio, i ricercatori hanno analizzato due tipi di agopuntura. Quello tradizionale e quello da campo di battaglia. L’agopuntura tradizionale si effettua inserendo dei sottili aghi in specifici punti del corpo. Nell’agopuntura da campo di battaglia i piccoli aghi vengono inseriti in determinati punti solamente nell’orecchio. Questa seconda tipologia di agopuntura è stata sviluppata da un medico dell’aeronautica militare degli Stati Uniti, per diminuire l’uso degli oppioidi in battaglia.
Agopuntura prima di interventi chirurgici per anestesia
Quando ci si sottopone ad un intervento chirurgico, sia ambulatoriale sia in degenza, quasi sempre si ricorre all’anestesia chimica e farmacologica. Questa serve da un lato per sedare il paziente permettendogli di non sentire dolore e dall’altro fa sì che il medico possa lavorare con tranquillità. L’anestesia può essere di due tipi, locale o generale e la durata è variabile. Negli ultimi tempi, però, sta prendendo piede anche nella medicina occidentale il trattamento di agopuntura per anestesia. Questa può risultare di valido aiuto in diversi e specifici casi.
Che cos’è l’agopuntura per anestesia?
Un trattamento di agopuntura per anestesia è una specializzazione dell’agopuntura., disciplina orientale da tempo entrata a far parte anche della medicina complementare occidentale. Se eseguito nel modo corretto, questo trattamento risulta molto valido per ottenere analgesia, rilassamento dei muscoli, sedazione. È particolarmente risolutivo nella chirurgia della tiroide, in odontoiatria ed odontostomatologia. E’utile anche in ginecologia nella preparazione al parto, al fine di controllare e ridurre il dolore, o per concludere con maggior successo un parto fisiologico. A volte, questa tecnica anestetica viene utilizzata anche negli interventi di taglio cesareo o in oculistica per l’asportazione della cataratta. In questi ultimi casi lo specialista dovrà essere molto competente, in modo da evitare complicanze inerenti al non completo rilassamento muscolare. Non è indicata, invece – almeno in Occidente – in tutti gli altri interventi che necessitano di anestesia totale ed interessano ampie aree del corpo.
Come si esegue l’agopuntura prima di interventi chirurgici
Il trattamento di agopuntura per anestesia ha lo scopo di causare la risposta dell’organismo attraverso la produzione di calore all’interno di un insieme di nervi. Il medico agopunture agisce stimolando un plesso nervoso attraverso degli aghi. Così facendo, riduce la sensazione di dolore provata dal paziente o produce analgesia e sedazione. I nervi da trattare sono differenti in base alla zona della patologia. Seguendo la teoria orientale, la loro stimolazione deve seguire il “flusso del qi”. Questo si blocca in presenza del dolore, e gli aghi servono a sbloccarlo e a far fluire di nuovo l’energia sanguigna. Gli aghi utilizzati sono in acciaio. Con un diametro di 30/40 mm, punta molto sottile ed affilata, e un manico, nella parte superiore, in ottone. Sono introdotti a gruppi di tre in corrispondenza del nervo legato alla patologia da trattare.
La procedura deve apparire indolore, solo leggermente fastidiosa. Gli aghi, opportunamente sterilizzati, sono lasciati nel muscolo per circa 45 minuti prima di essere rimossi.
Risultato
Se l’agopuntura prima di interventi chirurgici viene effettuata correttamente, si ottiene una sedazione eccellente. Il paziente può subire qualsiasi intervento rimanendo sveglio e senza aver introdotto sostanze chimiche nell’organismo. Ciò è importante nei soggetti allergici, o per gli anziani con fegato o reni compromessi. Oppure anche per chi non tollera i postumi di un’anestesia farmacologica. Infatti in questo caso tali conseguenze sono praticamente azzerate. Inoltre la ripresa post-operatoria appare più veloce rispetto ad un paziente trattato in maniera chimica.
Agopuntura prima di interventi chirurgici, chi può eseguirla e come è possibile usufruirne
Qualsiasi servizio legato all’agopuntura, deve essere svolto solo da medici abilitati alla professione e specializzati in questo ramo della medicina. Per questa tecnica è richiesta una perfetta conoscenza dei nervi e delle terminazioni nervose del corpo umano. Pena il fallimento delle terapie. In Italia, non tutte le Asl sono convenzionate per promuovere questo servizio. Nelle principali città è possibile però procurarsi una prestazione di agopuntura in ospedale con una prescrizione medica.
Francesca Danila Toscano