Aggressione omofoba in Belgio. Mauro Padovani, fumettista italiano, e il marito Tom Freeman sono stati picchiati con una spranga di ferro dai loro vicini di casa perché omosessuali.
Secondo la ricostruzione data dallo stesso Padovani – residente a Gand, in Belgio da 4 anni – l’aggressione è avvenuta il 7 agosto.
L’aggressione omofoba
Inizialmente si pensava ad una discussione degenerata in pestaggio. Ma, secondo la dichiarazione di Padovani, lui e il marito sono stati aggrediti accanto alla loro auto. Tanto che la “spranga di ferro” non era altro che la barra blocca-volante dell’auto dei due coniugi omosessuali. Infatti, la loro vicina di casa, una ragazza croata di 21 anni, e il marito, un ragazzo bulgaro di 23 anni, li stavano aspettando accanto al posteggio per diversamente abili dato che Tom Freeman soffre di Alzaheimer. Senza dire una parola la ragazza ha iniziato a prendere a pugni in faccia Freeman, facendolo cadere per terra. A quel punto, l’intervento del marito Padovani con la barra, che però gli viene sottratta dal ragazzo, che lo picchia ripetutamente e selvaggiamente alla schiena, alle braccia, alle gambe e alla testa, botta che ha fatto cadere per terra anche Padovani. Dopo una risata e un insulto omofobo “Fottuto frocio”, i due aggressori sono fuggiti.
Le ferite erano molto gravi. Giunti all’ospedale, sono intervenuti i medici. Padovani aveva ricevuto colpi in testa, mentre al marito Freeman sono state riscontrate la fratture di due vertebre.
Ora il marito della donna è stato arrestato e condannato ad un mese di carcere per aggressione e percosse, mentre la donna è rimasta impunita e si trova in un’altra città col suo bambino.
Gli antefatti
L’aggressione omofoba è solo l’ultimo atto violento. La donna che ha aggredito la coppia gay non era estranea ad atti di violenza, sia nei loro confronti, sia nei confronti di una transgender vicina di casa. Stando alle dichiarazioni di Padovani, la donna aveva esplicitamente detto a due di odiare i gay, minacciandoli di morte, e aggredendo entrambi più volte in passato, prendendoli a pugni in faccia, motivo per cui il marito Padovani aveva presentato dei reclami, ma senza ricevere risposta.
Le dichiarazioni di Padovani
Mauro Padovani ha pubblicato su Facebook i segni delle percosse ricevute, accompagnando le immagini a pochissime parole: “ È stato brutale”.
Il fumettista è stato poi intervistato, dichiarando di non sentirsi più sicuro di vivere in Belgio, nello stesso posto dove si è sposato.
Il Belgio è un paese gay friendly. Qui abbiamo avuto la possibilità di sposarci ed è stata una cosa stupenda.
Ha detto Padovani, che ha aggiunto “Com’è possibile che succeda una cosa del genere in una bella città come Gand? Amo questa città, ma ora non mi sento più al sicuro. La polizia dovrebbe proteggerci. Quando vengono picchiati anche gli omosessuali perdono sangue, proprio come tutti gli altri”, ha concluso il fumettista italiano.
Solo un’ennesima aggressione omofoba?
Purtroppo, questa è l’ennesima aggressione omofoba che ci ricorda che l’odio nei confronti di chi è diverso da noi, in questo caso nei confronti di chi ha un orientamento diverso da quello eterosessuale, è ancora molto diffuso. Ovunque. Anche in un Paese progressista come il Belgio che è stato il secondo dell’Europa, dopo i Paesi Bassi, a legalizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Tuttavia, questa aggressione ci mostra come, a volte, l’odio e il disprezzo sono così intensi, che non ci si ferma nemmeno davanti ad una persona che ha una disabilità. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia e continuare a sensibilizzare e, soprattutto, educare le persone all’umanità.
Domenico Di Maura