Aggredita per aver soccorso uno straniero a Milano, il racconto sconvolgente di un’avvocatessa.
Insultata e aggredita al parco per aver soccorso uno straniero colpito da un malore e rivolto a faccia in giù su un prato.
“Bisogna lasciarli morire questi stranieri” le avrebbero detto le persone nelle vicinanze, più oltraggiate dalla sua preoccupazione che preoccupate per l’ecuadoriano rivolto a terra.
Il racconto
L’avvocatessa domenica mattina si trovava in viale Corsica con i suoi due cani quando ha notato l’uomo rivolto a terra.
Temendo il peggio si è subito avvicinata all’ecuadoriano e gli ha prestato i primi soccorsi prima di chiamare l’ambulanza.
Fortunatamente il 30enne ecuadoriano era solo molto ubriaco e non è quindi stato colpito da niente di grave.
Aggredita per aver soccorso uno straniero
Mentre l’avvocatessa si preoccupava per le condizioni di salute dell’uomo intorno a lei veniva a crearsi un clima agitato.
“Se osi chiamare l’ambulanza ti meniamo maledetta […] ricordati che i soccorsi li paghiamo noi, mica questi n**ri”, questo il tenore della violenza verbale scatenata dall’atto di carità dell’avvocatessa.
La professionista ha poi segnalato la presenza di alcuni operatori dell’Amsa che lamentavano la sporcizia che veniva lasciata nel parco dopo le feste dei sudamericani.
La donna, dopo aver aiutato il 33enne a spostarsi all’ombra in attesa dei soccorsi ha quindi affrontato la folla venutasi a creare intorno a loro. In cambio del suo tentativo di comunicazione l’avvocatessa ha ricevuto rabbia e male parole.
Temendo il peggio ha richiesto l’intervento di due vigili presenti sul posto che avrebbero giustificato il loro mancato intervento con la frase “ce ne sono tanti”.
L’Italia che guarda altrove
“Nessuno mi farà diventare una non persona“ queste le parole dell’avvocatessa al termine della spiacevole avventura. Viene da chiedersi da quando soccorrere qualcuno in difficoltà è diventato un atto riprovevole? Forse da quando le migliaia di morti nel Mediterraneo non suscita più alcuna emozione.
Probabilmente siamo veramente arrivati a un punto di non ritorno e abbiamo fatto della pietas un valore obsoleto, al quale rinunciare senza troppi rimorsi. L’Italia del 2019 ha deciso di voltarsi dall’altra parte e dimenticare che in questo Mondo che ci ospita siamo tutti fratelli. Ha vinto l’intolleranza, ha vinto la paura e l’umanità, tutta, ha miseramente perso.
Emanuela Ceccarelli