African American Studies: la cultura nera non s’ha da insegnare

African American Studies

African American Studies

È un secco “no” quello di Ron DeSantis all’introduzione degli African American Studies nelle scuole superiori. Il governatore della Florida, favorito alle primarie repubblicane, è ora al centro del dibattito culturale americano: la sua decisione cancella la storia di un intero gruppo sociale.  

La decisione è presa: il corso di approfondimento di African American Studies per le scuole superiori non si farà. Arricchito di moduli didattici sull’Intersezionalità, il movimento Black Lives Matter e temi LGBTQ+, per il governatore il corso manca “di significativo valore educativo mentre supporta una ben precisa agenda politica”.  

African American Studies 

Nati sulla scia dei tumulti studenteschi degli anni 60, gli African American Studies fanno luce sull’importanza che l’esperienza afroamericana ha avuto nello sviluppo della cultura e storia americana. “Black Lives Matter and Mattered”, le vite dei neri contano e contavano ben prima del tragico caso George Floyd. Le loro esperienze di vita e la loro attività intellettuale ha plasmato diversi settori della cultura americana dalla filosofia alla scienza; dalla politica al teatro alla letteratura. Un’influenza spesso taciuta, omessa, che gli African American Studies recuperano, coinvolgendo gli studenti delle scuole ad una rilettura della storia che tenga conto dell’esperienza afroamericana.  

Il primo corso inaugurò nel 1968 presso lo State College di San Francisco. Ma guai a pensare che la strada, da quel momento sia stata in discesa.  

A.D 2023 

Il razzismo è ancora un problema reale negli Stati Uniti ed il tragico caso di Geroge Floyd, definito dal National Geographic come “un moderno linciaggio” non è che una conferma. La cultura afroamericana e le esperienze di vita degli afroamericani sono percepiti non solo come diverse rispetto alla cultura ed esperienza di vita dei bianchi, ma anche come inferiori. Un’inferiorità che giustifica la violenza come in passato giustificò il dominio, la schiavitù. Mai come ora sembra opportuno calcare la mano sugli American African Studies e volgere lo sguardo a come la cultura afroamericana abbia piuttosto plasmato, nei secoli, l’attuale cultura americana, diventando parte integrante di essa.  

Ma Ron DeSantis, governatore della California, non è d’accordo. Il Favorito alle primarie repubblicane, ha bloccato un corso di approfondimento di African American Studies per le scuole superiori. Il programma prevedeva anche moduli riguardo l’intersezionalità, il Black Lives Matter e temi LGBTQ+. 

African American Studies: la cultura afroamericana non s’ha da insegnare 

La decisione è recente. Il governatore della Florida Ron DeSantis, favorito alle primarie repubblicane, non permetterà che nelle scuole superiori parta il corso di approfondimento sugli African American Studies.

“Non hanno un reale valore educativo ma rimandano ad una precisa agenda politica”  

ha dichiarato, giustificando la sua decisione nel nome di una istruzione scevra da contenuti politici.  

Quello che DeSantis probabilmente ignora è che nemmeno la più laica delle istruzioni può ignorare la storia. Lo sa bene il governatore dell’Illinois J.B Pritzker secondo cui 

“Un governatore non dovrebbe avere il permesso di decidere cosa è rilevante per la storia degli Stati Uniti e cosa no” 

pena la falsificazione della storia stessa.  

E chi falsifica o nega la storia è destinato a ripeterla.  




 

Stati Uniti: è guerra alla diversità? 

Desantis non è l’unico ad essersi pronunciato sul “come” e “cosa” un giovane americano dovrebbe studiare, conoscere, poter guardare. Il governatore del Tennesse ha recentemente vietato gli spettacoli delle Drag Queen davanti ai bambini in luoghi sia pubblici sia privati. La paura è che questa legge possa estendersi e limitare anche artisti transgender e non-binari.  

Forse l’istruzione e l’arte dovranno essere scevre da contenuti politici ma la politica deve trarre insegnamento dalla storia. 

Gli sforzi di DeSantis per decidere come si debba parlare di etnia e razzismo nelle scuole, davvero non sono una questione politica. Piuttosto sono un tentativo inquietante di cancellare la storia afroamericana e il suo impatto culturale sugli Stati Uniti, rendendola irrilevante. Cancellare la storia e l’attività di un intero gruppo sociale significa condannarlo ai margini dell’esistenza, negare l’impatto profondo sulla cultura dominante, ometterne l’evoluzione e le molteplici vie d’integrazione e sviluppo.  

E perché la politica dovrebbe tenere conto di un popolo o di una moltitudine che non esiste? 

Gli African American Studies consentono agli studenti di confrontarsi con figure come Malcom X e Langston Hughes, con temi attuali quali il “femminismo nero”, il Rinascimento di Harlem e il Movimento per i Diritti Civili. Definirli “privi di valore educativo” significa dire che questi temi, queste persone, storie ed esperienze sono prive di un valore educativo. Significa dire che la cultura afroamericana non conta né ha mai contato nella storia degli Stati Uniti.  

E chi nega la storia è destinato a ripeterla.  

 

Alessia Fallocco

Exit mobile version