Ieri sera, all’ospedale Sandro Pertini di Roma, si è spento Vittorio Sermonti. Aveva 87 anni, ed era un’istituzione per gli amanti della cultura. Egli non era solo scrittore, ma anche traduttore, giornalista e dantista.
Sermonti era destinato a diventare un personaggio di spicco in ambito culturale. Infatti la sua infanzia fu emozionante, in quanto scandita da incontri con giganti della letteratura come Luigi Pirandello. Una laurea cum laude alla Sapienza, lunghi soggiorni in città culturali come Praga, collaborazioni a giornali del calibro de Il Mattino. Una vita emozionante, piena, consacrata alla letteratura e nella fattispecie a Dante Alighieri.
Il suo amore per Dante si tradusse in un progetto con la RAI. Sermonti registrò via radio tutti i canti della Divina Commedia, accompagnati dalla sua critica del testo. Nel corso degli anni, ebbe sempre più occasioni per condividere con il pubblico la sua grande passione per Alighieri. Risalgono al 1995 le sue letture pubbliche della Commedia, con premesse critiche se possibile ancora più articolate.
Vittorio Sermonti fu anche un traduttore molto valido. Tra le sue traduzioni più celebri, ricordiamo Schiller, Racine, Sartre e Lessing. Inoltre fu richiesta la sua collaborazione ad eventi come il centenario di Verdi e il bicentenario di Leopardi. Celebre anche la sua traduzione de “L’Eneide”, pubblicata nel 2007 per Rizzoli. Il testo era tradotto in maniera impeccabile, e Sermonti aveva aggiunto anche 24 introduzioni.
La sua ultima opera è stata “Se avessero”, avvincente romanzo autobiografico classificatosi tra i primi cinque al Premio Strega. Il romanzo abbraccia tutta la vita di Sermonti: il Fascismo, il dopoguerra, senza trascurare gli affetti. Il rapporto con il padre, gli amici e la prima fidanzata “piccola, con le scarpe ortopediche e stracarina”. Un’opera affascinante e completa.
Negli ultimi tempi, Vittorio Sermonti si era allontanato dalle scene. Risale a pochi giorni fa il suo ultimo tweet su Twitter: “Cari amici, mi prendo qualche giorno di riposo. I vostri commenti mi faranno compagnia.” Un uomo che non sarà mai dimenticato, in quanto diede il suo tocco personale al mondo della cultura.
Veronica Suaria