Il Parlamento Europeo decide: dovremo salutare l’ora legale dal 2021. L’ok del Parlamento con 410 voti a favore. Ma gli stati membri mantengono il diritto di decidere il proprio fuso orario.
Addio ora legale. La decisione del Parlamento europeo sostiene la fine del passaggio dall’ora solare all’ora legale: con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni.
I parlamentari europei hanno quindi sostenuto la proposta della Commissione di salutare il cambio stagionale dell’ora. L’ultimo spostamento delle lancette, per passare all’ora legale, si sarebbe dovuto svolgere questa domenica, 31 marzo 2019. Ma i deputati europei hanno votato per rinviare la data dal 2019 al 2021. Così addio ora legale, ma solo fra qualche anno.
Il fuso orario resta però scelta degli Stati membri: così Paesi Ue e Commissione dovrebbero coordinare le decisioni fra i quanti sceglieranno l’ora legale e quelli che opteranno per l’ora solare. Inoltre la Commissione potrebbe presentare una proposta legislativa per rinviare la data di applicazione della direttiva fino ad un massimo di 12 mesi, se ritiene che le disposizioni previsti pregiudichino “in modo significativo e permanente il corretto funzionamento del mercato interno“.
I danni alla salute
L’iter di questa norma ha avuto inizio con la raccolta firma di un cittadino finlandese, riuscito a raccoglie settantamila firme per un petizione volta all’abolire l’ora legale. Ed infatti gli esperti di Helsinki hanno messo in luce i danni provocati alla salute dal passaggio stagionale.
Infatti, la proposta di spostare le lancette un’ ora indietro, introdotta intorno agli anni Sessanta- Settanta per questioni economiche e valida in settanta paese europei , sarebbe causa di disturbi come insonnia, spossatezza e stress. Ad essere soprattutto messo sotto stress sarebbe il ritmo sonno-veglia, considerato uno fra i più importanti ritmi circadiani del nostro organismo. Insomma, una sorta di jet lag di cui risentirebbero maggiormente bambini e anziani. Ed a incidere su questi effetti è la melatonina, sintetizzata quando è buio e che favorisce il sonno. Con l’ora legale però il sole sorge più tardi, rendendo più faticoso l’instaurarsi della modalità “veglia”. Mentre di sera abbiamo un’esposizione maggiore alle luce, che confondo ancora l’organismo sul tempo giusto per mettersi nella modalità riposo. Così meno sonno, o sonno più disturbato che significata perdita di concentrazione.
Comunque il testo approvato dal Parlamento rappresenta solo l’inizio: dobbiamo infatti aspettare i futuri accordi con i ministri dell’Unione per la definitiva progettazione della normativa.
Francesca Peracchio