E’ venuta a mancare oggi, all’età di 85 anni, Marta Marzotto, personalità elegante dei salotti Milanesi e della moda Italiana.
Il mondo della moda è costellato di personalità scintillanti, donne e uomini talentuosi che hanno cambiato il modo di intendere lo stile. Una di queste era Marta Marzotto, deceduta oggi nella clinica “La Madonnina” di Milano dopo una breve malattia.
La nipote, Beatrice Borromeo, ha comunicato al mondo la notizia della morte della sua “Nonna Big” tramite un tweet: “Addio nonita mia.”
Marta Marzotto non era solo la contessa Marzotto, ex moglie di Umberto Marzotto, conte del Vicentino, ma anche una sarta, un’indossatrice, una musa, una designer di gioielli e la compagna ventennale di Renato Guttuso. Amata da Lucio Magri, corteggiata addirittura da Sandro Pertini.
“Sei il mio miele, il mio sangue, il mio respiro, il mio amore.”, queste alcune delle parole che l’artista le dedicò, insieme a innumerevoli opere che la ritrassero e una serie dedicata di 37 cartoline.
Di queste opere, alcune furono riprodotte da Marta Marzotto per questo condannata a 8 mesi di reclusione e 800 euro di multa dal Tribunale di primo grado nel 2006. La sentenza fu poi ribaltata nel 2011 perchè il reato risultò essere non perseguibile.
Ma al di là della sua relazione con l’artista, Marta Marzotto aveva un’ immensa personalità e non dico immensa perchè egocentrica, dico immensa perchè poliedrica, come quella delle donne che contano davvero e che conoscono il modo giusto di saper contare.
Con stile, eleganza, ma soprattutto intelligenza.
La signora Marzotto è stata “una femminista entusiasta”, come lei stessa si definì durante una meravigliosa intervista a Marie Claire. Una femminista che però era consapevole dell’importanza degli uomini nella vita di ogni donna: “Senza gli uomini non si vince” ha dichiarato nel corso della stessa intervista. E penso abbia ragione perchè come lei, credo anch’io negli equilibri di genere.
Una donna che conosceva il valore del lavoro, Marta Marzotto era figlia di un casellante ferroviario e una mondina. Ha lavorato dall’età di 8 anni, cambiato un’infinità di mestieri e visitato migliaia di posti. Forse questa esperienza a 360° sulla vita le ha permesso di arrivare a 85 anni e conservare una capacità di osservazione e di opinione molto lucida e concreta sul mondo di oggi, sulla politca, sul dramma del potenziale italiano investito unicamente all’estero.
Di lei rimarrà il ricordo di un’icona di stile e di un esempio da seguire: quello di una donna indipendente anche in coppia, per nulla spaventata dai legami e dalle infinite opportunità che la vita, giorno dopo giorno, può offrire.