Addio Avicii: trovato morto in Oman a soli 28 anni

Fonte: dancingastronaut.com

L’improvvisa scomparsa di Avicii venerdì 20 aprile

Avicii
Fonte: eonline.com

Lutto nel mondo della musica. Il dj-produttore svedese Avicii ieri pomeriggio è stato trovato morto a Muscat, capitale dell’Oman, in cui si trovava per un viaggio. La tragica notizia è stata comunicata dalla sua manager, Diana Baron, che l’ha annunciata in un comunicato stampa. Vari media hanno poi riportato la breaking news. In un articolo, la Bbc ha citato le parole della donna: “È con profondo dolore che annunciamo la perdita di Tim Bergling, anche noto come Avicii. Il suo corpo è stato trovato senza vita a Muscat, in Oman, questo venerdì pomeriggio, 20 aprile.  La famiglia è devastata e chiediamo a tutti di rispettare il loro bisogno di privacy in questo momento difficile. Non saranno rilasciate altre dichiarazioni“. La dichiarazione della manager è molto breve e non dice nulla sulle circostanze della morte, né sulle possibili cause.




In passato aveva sofferto di pancreatite

I problemi con l’alcool l’avevano costretto a ricoverarsi in ospedale due volte, ma non si sa se questa sia la causa del decesso. Nel 2014 Avicii ha sofferto di una pancreatite acuta, dovuta all’eccesso di alcolici. Di conseguenza, ha dovuto rimuovere la cistifellea e l’appendice. Le cure e la convalescenza l’avevano costretto ad annullare diversi spettacoli. Nel 2016 ha poi interrotto il suo tour in giro per il mondo per ritirarsi nel suo studio, dove ha continuato con la sua attività di produttore.

Lo stress causato dai live

Era da un anno e mezzo quindi che si era ritirato dalle scene, dedicandosi al lavoro in studio al posto dei live, per lo stress che questi gli causavano. Avicii infatti non ha mai nascosto il suo profondo disagio a esibirsi in pubblico. In un’intervista disse: “Quando mi guardo indietro, penso: wow, ho fatto io tutto questo? È stato il momento migliore della mia vita, è stato il miglior viaggio della mia vita ma con un prezzo: molto stress e molta ansia per me“. Un mese fa, Netflix aveva rilasciato il documentario intitolato “Avicii: True Stories”, incentrato proprio sul suo ritiro dai tour.

Noi tutti raggiungiamo un punto nella vita e nella carriera in cui capiamo cosa è più importante per noi. Per me è creare musica. È quello per cui vivo, quello per cui sento di essere nato. La fine dei live, non ha significato la fine di Avicii o della mia musica. Sono tornato nella dimensione dove tutto ha avuto un senso: lo studio. Il prossimo passo riguarderà il mio amore nel fare musica per voi. È l’inizio di qualcosa di nuovo. Spero che vi piaccia tanto quanto me, si legge sul sito ufficiale del dj. Una promessa che però non può più essere mantenuta.




Una carriera di successo

Sulla scia di David Guetta e Calvin Harris, Avicii è stato parte di quella schiera di produttori-dj che hanno rivoluzionato la musica degli ultimi anni.

Aveva appena ricevuto la nomination per il Billboard Music Award. Solo tre giorni fa, sui suoi profili social, ringraziava soddisfatto per la candidatura conquistata con il suo EP “Avicii (01)”, uscito lo scorso agosto. È stato un pioniere della Edm (Electronic Dance Movement). Ha vinto due MTV Music Awards, un Billboard Music Award e conquistato due nomination ai Grammy. Ha collaborato con artisti internazionali del calibro di Madonna, Coldplay, Rita Ora. Il suo successo più grande è stato “Le7els”, del 2011, che l’ha reso famoso a livello mondiale. Ma tra le sue hit più conosciute ci sono anche “Wake me up” del 2013 che è diventata un singolo multiplatino, “Hey Brother” sempre dello stesso anno, “The Nights” del 2015.

Nell’album “Black cat” del 2016, Zucchero aveva inserito la cover di un brano del musicista svedese, “Ten more days“.

Inziò a fare musica a soli 18 anni

Nato a Stoccolma l’8 settembre 1989, a soli 18 anni iniziò a fare musica. Scriveva e remixava canzoni nella sua stanza e poi le pubblicava sulla piattaforma Myspace. Nel 2008 ottenne il suo primo contratto e scelse “Avicii” come pseudonimo da dj. In sanscrito vuol dire “senza onde” e nel buddhismo rappresenta l’ultimo livello dell’inferno. Nel 2011 ha iniziato a farsi conoscere grazie ad una collaborazione con David Guetta nel brano “Sunshine”. Poi, nello stesso anno, uscì “Levels”, canzone che rimbalzò in testa alle classifiche e rese Avicii noto in tutto il mondo.

Numerosi i messaggi di cordoglio

Sui social sono stati numerosi i messaggi di cordoglio. David Guetta, Steve Aoki, Vanessa Carlton, Adam Lambert, Dua Lipa, Craig David, Nile Rodgers, Imagine Dragons e tanti altri.

 

 

 

Rossella Micaletto

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