ADDIO AL GIURISTA STEFANO RODOTA’

stefano rodotà

Addio a Stefano Rodotà: muore ad 85 anni il giurista italiano

Poche ore fa è venuto a mancare Stefano Rodotà, noto giurista, politico ed accademico italiano.
Era nato a Cosenza il 30 maggio del 1933, negli anni del fascismo. Periodo in cui il terrorismo mette a dura prova le istituzioni.

Si è dedicato alla politica, lo ricordiamo principalmente per essere stato il primo Garante per la protezione dei dati personali dal 1997 al 2005. E’ stato candidato non eletto per l’elezione a presidente della Repubblica nel 2013. I Cinquestelle infatti lo candidano alla successione di Napolitano. Il tifo per lui “Ro-do-tà -Ro-do-tà”, risuona a Montecitorio, ma non basta per una sua vittoria.

Per quanto riguarda il mondo accademico, ha insegnato nelle università di Macerata, Genova e Roma, Dove è stato professore di diritto civile e dove gli è stato conferito il titolo di professore emerito.

Addio a Stefano Rodotà: “la cattiva politica è figlia della cattiva cultura”

E’ tra i primi professori a scrivere regolarmente sui giornali, sin dai primi anni Settanta, quando le tribune dei giornali erano scansate dagli accademici. Con la nascita di Repubblica inizia un’importante collaborazione con il giornale.
Si occuperà di temi come i diritti individuali e sociali, la laicità dello Stato, i valori della Costituzione, la libertà di stampa. Scriverà senza remore “perché il linguaggio è sempre rivelatore”.

Si mostra attivo anche nell’ambito della comunicazione telematica. Nel 2010 ha presentato all’Internet Governance Forum una proposta per adottare l’articolo 21-bis, che recitava: “Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”.
Lo ricordiamo con questa frase “C’è un impoverimento culturale che si fa sentire, la cattiva politica è figlia della cattiva cultura” che rappresenta l’emblema della sua carriera dedita alla lotta dei diritti dei cittadini.

 

fonte

http://www.repubblica.it/politica/

ROSIELLO SILVIA

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