Con la scomparsa di Mario Tessuto si spegne una delle voci più evocative degli anni Sessanta, un artista che ha saputo trasformare una semplice melodia in un simbolo intramontabile della musica italiana. Il suo brano “Lisa dagli occhi blu” non è stato solo un successo, ma un manifesto generazionale, capace di emozionare ieri come oggi. La storia di Tessuto è quella di un uomo che ha saputo seguire il richiamo della musica, lasciando un’impronta indelebile nella cultura del nostro Paese.
L’addio a Mario Tessuto
Si è spento a 81 anni Mario Tessuto, celebre cantante italiano che ha lasciato un segno indelebile nella musica con il brano “Lisa dagli occhi blu”, uno dei simboli degli anni Sessanta. L’annuncio della sua scomparsa è stato dato dalla famiglia e dall’azienda Starpoint Corporation. Tessuto, all’anagrafe Mario Buongiovanni, era nato il 7 settembre 1943 a Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, e si era trasferito a Milano in giovane età.
Gli inizi della carriera: da ragioniere a icona musicale
Nato da una famiglia di operai, Mario Tessuto si diploma ragioniere e apre un salone da barbiere a Milano. Tuttavia, la sua vera passione è la musica, che coltiva fin da giovane. L’amicizia con Livio Macchia, chitarrista dei Camaleonti, lo introduce nel mondo delle esibizioni dal vivo, dove viene notato da Miki Del Prete, storico collaboratore di Adriano Celentano.
Quest’ultimo lo porta nel Clan Celentano, dove cambia il cognome in Tessuto per suggestionare il pubblico. Nonostante la permanenza nel Clan, Mario non incide dischi con l’etichetta, ma stringe legami importanti, tra cui quello con Ricky Gianco, che gli spalanca le porte del Cantagiro nel 1966.
La svolta: “Lisa dagli occhi blu”
Il 1969 segna l’apice della carriera di Mario Tessuto grazie a “Lisa dagli occhi blu”, scritta da Giancarlo Bigazzi e musicata da Claudio Cavallaro. Presentata a “Un disco per l’estate”, la canzone ottiene un successo travolgente, raggiungendo la vetta delle classifiche e diventando una delle più vendute dell’anno. Da questo brano viene tratto anche un film musicarello diretto da Bruno Corbucci, che consolida ulteriormente la popolarità del cantante. La canzone rimane in classifica tra i primi dieci per oltre 15 settimane, conquistando il primo posto in più occasioni.
Collaborazioni e nuovi orizzonti
Nel corso della sua carriera, Mario Tessuto collabora con numerosi artisti e partecipa a prestigiosi eventi musicali. Nel 1970 calca il palco del Festival di Sanremo insieme a Orietta Berti con la canzone “Tipitipitì”. Partecipa anche alla leggendaria cavalcata da Milano a Roma organizzata da Mogol e Lucio Battisti, con i quali aveva stretto una solida amicizia. Negli anni successivi, si dedica anche alla scrittura di brani per altri interpreti, tra cui “Meglio libera”, interpretata da Loredana Bertè.
Gli ultimi anni e il ritiro dal mondo della musica
Fino al 2021, Mario Tessuto continua l’attività concertistica, spesso al fianco della moglie Donatella, con cui pubblica l’album “Una storia senza tempo” nel 2019. Le sue esibizioni si concentrano principalmente durante i mesi estivi, dove ripropone i suoi successi. Successivamente, si ritira a vita privata a Vigevano, dedicandosi alla famiglia e alle sue passioni, tra cui la cucina e il giardinaggio.
Un’eredità musicale intramontabile
La morte di Mario Tessuto, avvenuta a causa di problemi di cuore, chiude un capitolo importante della musica italiana. La sua voce, inconfondibile e nostalgica, continuerà a risuonare attraverso brani che hanno segnato un’epoca. “Lisa dagli occhi blu” rimarrà per sempre un inno agli anni Sessanta e un simbolo dell’Italia musicale che fu, incorniciando la sua voce e i testi in un cantautorato italiano che non conosce limiti. Mario Tessuto lascia un’eredità artistica fatta di autenticità, emozioni e canzoni che hanno unito generazioni e la cui memoria rimane intatta.