Addio a Gaetano Pesce: è morto a New York all’età di 84 anni. Maestro del design e dell’architettura ha rivoluzionato il panorama creativo del XX secolo con il suo approccio anticonformista e l’uso di materiali innovativi. Instancabile innovatore e modello per le generazioni future, Pesce lascia un segno indelebile nel mondo del design e dell’architettura. La sua scomparsa è una perdita immensa, ma la sua eredità continuerà a vivere e a ispirare.
Il mondo del design e dell’architettura piange la scomparsa di Gaetano Pesce, figura iconica e visionaria che ha rivoluzionato il panorama creativo del XX secolo. Pesce si è spento nella sua casa di New York, città di elezione dal 1983 e sede della sua Fish Design, all’età di 84 anni.
Nel suo profilo Instagram si leggono le seguenti parole:
«È a malincuore che annunciamo la scomparsa del visionario creatore Gaetano Pesce. Nel corso di sessant’anni Gaetano ha rivoluzionato il mondo dell’arte, del design, dell’architettura e degli spazi liminali tra queste categorie. La sua originalità e il suo nervo non corrispondono a nessuno».
Nato a La Spezia nel 1939, Gaetano Pesce si forma all’Università IUAV di Venezia, dove si laurea in Architettura nel 1963. La sua carriera è costellata di successi e riconoscimenti, a partire dalla partecipazione al Gruppo N, collettivo di artisti che sperimenta nuove forme di arte programmata.
La sua fama esplode negli anni ’60 con il design di mobili iconici come la poltrona Up5, una donna formosa in poliuretano espanso, e la serie Tramonto a New York, omaggio alla città che diventerà la sua seconda casa.
L’approccio di Pesce al design è rivoluzionario: rifiuta le convenzioni e l’omologazione, prediligendo materiali innovativi e forme provocatorie. La sua opera è intrisa di messaggi politici e sociali, spesso ironici e dissacranti.
Non si parla solo di design, infatti Pesce si è dedicato anche all’architettura, progettando edifici iconici come la Organic Building di Osaka. Il cui obiettivo era quello di creare una tipologia del tutto innovativa, ossia un giardino verticale. L’esterno dell’edificio di nove piani, è costituito da pannelli di acciaio rosso con un sistema di piccole baie con irrigazione e drenaggio controllati che consentono a piante e alberi di crescere sulla facciata. Un progetto del tutto innovativo.
La sua arte è poliedrica: ossia spazia dalla scultura alla pittura, dalla performance all’installazione.
Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo, tra cui il MoMA di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e la Triennale di Milano.
Gaetano Pesce è stato un artista a tutto tondo, un innovatore instancabile che ha lasciato un segno indelebile nel mondo del design e dell’architettura.
Il suo impegno sociale e la sua costante ricerca di nuove forme espressive lo rendono un modello per le generazioni future.
Oltre al design e all’architettura, Gaetano Pesce si è dedicato anche ad altre attività:
- Insegnamento: ha tenuto corsi in prestigiose università come la Columbia University di New York e la Domus Academy di Milano.
- Attivismo: ha partecipato a numerose campagne per i diritti civili e la pace.
- Scrittura: ha pubblicato diversi libri e articoli sul design, l’architettura e la politica.
Le sue passioni:
- La musica: era un grande appassionato di musica classica e jazz.
- La letteratura: amava leggere e scrivere poesie.
- Il viaggio: ha viaggiato in tutto il mondo, traendo ispirazione dalle diverse culture.
Gaetano Pesce era un uomo poliedrico e geniale, un artista completo che ha saputo trasformare la sua visione in opere d’arte uniche e rivoluzionarie. Purtroppo, si è spento a pochi giorni dall’inizio della Milano Design Week, settimana dedicata al design che quest’anno si svolgerà dal 16 al 21 aprile. Il tema portante sarà Materia Natura, scelto per valorizzare la sostenibilità in termini creativi.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile e rappresenta una perdita immensa per il mondo del design e dell’architettura, ma la sua eredità continuerà a ispirare artisti e creativi in tutto il mondo ma, soprattutto, le generazioni future.