Nel 2023 i cambiamenti climatici si sono dimostrati ancora una volta più distruttivi, eppure non stiamo facendo abbastanza per contrastarli e adeguarci a loro.
Dobbiamo agire in fretta
Le temperature massime dell’ultima estate hanno stabilito nuovi record a livello globale. Inondazioni, tempeste, ondate di calore e incendi hanno causato distruzioni su vasta scala ancor peggiori rispetto allo scorso anno. Questi crescenti impatti ci pongono di fronte a due chiare sfide: il mondo deve affrettarsi a ridurre le emissioni di gas serra e intensificare gli sforzi di adattamento per proteggere le popolazioni più vulnerabili. Tuttavia, non stiamo facendo abbastanza per abituarci ai fenomeni collegati alle emissioni di gas serra.
Il Rapporto sul divario dell’adattamento 2023 del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) mette in luce come i finanziamenti e i piani d’azione contro il surriscaldamento siano insufficienti e trascinino il mondo in una situazione precaria. Il progresso nell’adattamento sta subendo una significativa frenata in tutte e tre le aree annualmente esaminate: finanziamenti, pianificazione e attuazione. Questo ha gravi conseguenze per le persone che si trovano a fronteggiare gli impatti climatici senza un adeguato supporto, causando danni e perdite economici che colpiscono tutto il pianeta, ma che impattano in misura maggiore i paesi in via di sviluppo, che sono i meno attrezzati per affrontarli.
Il divario finanziario per l’adattamento
Dal report dell’Unep emerge che il divario finanziario per l’adattamento si è allargato sensibilmente negli ultimi anni, oscillando attualmente tra 194 e 366 miliardi di dollari all’anno. Le richieste di finanziamenti per l’adattamento nei paesi in via di sviluppo sono ora stimate essere probabilmente da 10 a 18 volte superiori rispetto ai flussi finanziari precedenti, superando di oltre il 50% le stime precedenti. Nel frattempo, l’implementazione di nuovi progetti di adattamento sta procedendo a passo più lento, e il numero di nuovi strumenti di pianificazione nazionale per l’adattamento sembra essersi stabilizzato.
Il divario finanziario è aumentato perché i paesi in via di sviluppo necessitano di maggiori flussi finanziari per adeguarsi al cambiamento climatico, i quali hanno registrato un calo del 15% nel 2021, raggiungendo i 21 miliardi di dollari. Considerando che i finanziamenti necessari per attuare piani di adattamento a livello domestico nei paesi in via di sviluppo hanno un valore stimato di 387 miliardi di dollari all’anno fino al 2030, la situazione appare preoccupante. Né l’obiettivo di raddoppiare i flussi di finanziamenti internazionali entro il 2025, come stabilito nel 2019, né un possibile nuovo obiettivo quantificato per il 2030 saranno sufficienti a colmare in modo significativo il divario finanziario. Pertanto, risulta di vitale importanza individuare nuovi approcci per garantire i finanziamenti necessari a sostenere le azioni di adattamento.
Il fondo loss and damage e le soluzioni contro il divario finanziario per l’adattamento e
Questo rapporto individua sette possibili strade per aumentare i finanziamenti che considerano le spese pubbliche dei Paesi, i finanziamenti internazionali e il coinvolgimento del settore privato. Inoltre esso propone delle vie alternative che valutano il miglioramento dei trasferimenti di denaro, l’aumento dei finanziamenti destinati alle piccole e medie imprese, nonché l’Iniziativa Bridgetown. Quest’ultima è un piano d’azione presentato dalla Prima Ministra di Barbados Mia Mottley che mira a indirizzare l’economia mondiale sulla base delle esigenze dei paesi in maggiore difficoltà economica.
Il rapporto dell’UNEP, inoltre, sottolinea la necessità di istituire un fondo per le perdite economiche e i danni climatici insieme alle iniziative di riduzione del divario finanziario. Ciò è dovuto al fatto che, nonostante la nostra determinazione a proporre soluzioni per mitigare il cambiamento climatico, le perdite economiche causate dagli impatti climatici saranno inevitabili. Anche se i Paesi di tutto il mondo smettessero immediatamente di emettere gas serra, ci vorrebbero decenni affinché il clima possa stabilizzarsi. La perturbazione climatica, per giunta, potrebbe perdurare nel lungo periodo.
Equità e giustizia nell’adattamento
L’adattamento rappresenta un elemento chiave nella strategia globale per affrontare il cambiamento climatico ed è essenziale per la protezione delle persone e delle comunità più vulnerabili agli impatti climatici. Il rapporto sollecita i decisori politici a riconoscere la necessità di incrementare gli investimenti nelle azioni di adattamento a livello nazionale e internazionale, al fine di ridurre i rischi climatici ed economici e rafforzare la resilienza contro i cambiamenti climatici.
Inoltre, esso enfatizza l’importanza di rendere l’azione di adattamento equa, giusta e accessibile. Questo implica l’integrazione delle esigenze delle comunità più vulnerabili e l’eliminazione delle barriere che ostacolano il pieno godimento dei benefici dell’adattamento. In particolare, il rapporto sottolinea la necessità di politiche di adattamento sensibili al genere sessuale e rispettose dei diritti umani.
Per giunta, il rapporto richiama l’attenzione sulla cooperazione internazionale e la solidarietà come strumenti fondamentali per affrontare le sfide legate all’adattamento climatico. Gli impatti del cambiamento climatico non conoscono confini nazionali, pertanto il rapporto sottolinea la necessità di una collaborazione globale efficace. L’Unep si impegna a sostenere i paesi nell’affrontare le sfide legate all’adattamento climatico e nell’assicurare che nessuno sia trascurato.