Autismo, Autismo, Autismo.
Autismo ovunque in questa giornata.
Quanta ipocrisia si vede in televisione e si sente alla radio, non credete? Autismo non è solo oggi, nella Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo. Autismo è ogni giorno. Autismo è per tutta la vita.
E su chi sia davvero Autismo, é qualcosa su cui davvero bisogna interrogarsi.
Oggi parleremo (un po’ come fanno tutti) di Autismo, il bambino della porta accanto e il vecchietto del semaforo. Autismo è un nome molto diffuso negli ultimi anni: si pensa che in Italia abbia addirittura superato “Andrea” e “Giulia”, i nomi più gettonati dello stivale!
Autismo è biondo e moro, riccio e liscio e anche calvo, alto e basso, magro e grasso, dagli occhi marroni, celesti, blu, verdi, grigi e ghiaccio. Autismo è molto bello, anche se in molti lo deridono. Autismo è gentile, anche se molti ne hanno paura. Autismo è intelligente, anche se molti credono sia stolto. Autismo potresti essere tu domani, anche se non ci pensi. Ad Autismo piace il blu, solo il blu.
Il termine Autismo deriva la sua radice etimologica dal greco antico, in particolare dal pronome “αὐτός” (“Autòs”) che significa “stesso”.
Cosa può esserci in comune tra questo termine e quel pronome? Il tutto è in realtà molto semplice: Autismo è stato definito più volte, per spiegarne la radice arcaica, “la prigione di se stesso” e di conseguenza come “essere se stesso in se stesso”.
Partendo da questa riflessione si può facilmente comprendere lo stato di Autismo.
Autismo parla un linguaggio che non è sempre chiaro agli altri ma a lui sì.
Autismo non sopporta il disordine perché nel suo mondo è tutto molto ordinato, infatti, Autismo ha un mondo immaginario interamente suo.
Autismo ripete sistematicamente gli stessi gesti per non dimenticarli. Autismo ha delle capacità straordinarie che ha sviluppato con se stesso e per se stesso: sa fare i calcoli velocemente, ha una memoria audio-visiva sensazionale, conosce tutte le capitali del mondo a memoria.
Autismo è molto sensibile. Soffre spesso d’ansia e per combatterla è sempre in movimento.
Ha paura e per questo, evita posti che gli ricordano brutti episodi, è arrabbiato e lancia il cuscino contro il muro, è diffidente e per questo non parla mai con gli altri, ma Autismo è anche molto felice e sorride spesso.
Molti dicono che Autismo sia gravemente ammalato, ma lui risponde dicendo che non vuole essere guarito da se stesso. Autismo odia chi dice ai suoi genitori che può assumere delle pillole miracolose per poter essere come gli altri: Autismo non potrà mai essere uguale a nessun altro e non lo vorrebbe nemmeno, neanche se fosse possibile perché è unico così com’è, esattamente come tutti. Autismo crede però che nella vita si possa sempre migliorare. Autismo ha ragione.
Oggi, 2 Aprile 2016, ricorre la nona Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo.
Essere consapevoli vuol dire accettare ma vuol dire anche aiutare Autismo a stare bene, a non farlo sentire solo. Aiutare Autismo a sorridere è un dovere, non una possibilità.
Maria Giovanna Campagna