Acqua, preziosa acqua.
Come reagireste se l’80% dell’acqua che scorre nel sottosuolo del vostro paese fosse inquinata?
È quello che accade in Cina, dove l’acqua che viene utilizzata per attività come industrie e fattorie, o dai nuclei familiari non si dovrebbe bere. Non dovrebbe essere nemmeno utilizzata per lavarsi e farci il bagno.
Ad aprile 2014 il rapporto del ministero della Protezione Ambientale uscì si apprese che un quinto della terra arabile cinese era inquinato.
Il 21 aprile un rapporto del ministero delle Risorse Idriche ha rivelato che l’80% dell’acqua di falda a basse profondità è inquinata. La ricerca è stata effettuata su 2.103 pozzi sotterranei, ha rivelato che il problema è soprattutto la contaminazione dovuta alle attività industriali e agricole.
Il 32,9 per cento dei depositi esaminati, soprattutto nel Nord e nel centro della Cina, corrisponde a un livello 4 di purezza dell’acqua, adatta quindi solo a uso industriale.
Il 47,3 per cento dei pozzi presenta un livello ancora peggiore, il livello 5, ossia inadatto a qualsiasi tipo di utilizzo.
Le sostanze contaminanti più diffuse sono il manganese, il fluoruro e dei composti fungicidi denominati triazoli. In alcuni pozzi era forte l’inquinamento da metalli pesanti. Il rapporto specifica anche che la maggior parte delle città cinesi attingono l’acqua da serbatoi profondi, esclusi quindi dalla ricerca; ma molti villaggi e città di piccole dimensioni, soprattutto nelle zone rurali, dipendono proprio da pozzi analoghi a quelli esaminati.
Oltre ad essere contaminata, l’acqua cinese è in continua diminuzione. La scarsità idrica è un’enorme sfida per l’agricoltura, che in molte zone deve attingere alle falde acquifere il cui contenuto è in rapido calo.
Anche i laghi sono fortemente inquinati a causa dei fertilizzanti chimici e dello scarico di rifiuti non trattati da parte delle fabbriche.
Tra i ministeri delle Risorse idriche e della Protezione ambientare hanno competenze che si intrecciano e sovrappongono, finendo per confondersi quando si tratta di dovere prendere decisioni sul da farsi.
Nel 2011 era stato creato un piano di prevenzione dell’inquinamento delle acque sotterranee. Ad oggi la situazione non è migliorata.